Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

LA GIOVINE ITALIA 55 perchè la libera indagine non nuoce al vero; conciossiachè LA VERITÀ È ETERNA. Rendiamo dunque sociale la religione (P), voi dite. E alle na'(ioni sia voce d'unità, di libertà, di e gua· glian'(a; e ai tiranni sia voce di condanna e di anatema, E DI TERRORE E DI VENDETTA DIVINA PER MANO DEI POPOLI. Cosi LA RELIGIONE FIORIRÀ; ALTRiniENTI ELLA MORRÀ (da qui sino alla fine vedi nota T. pag. 32 e seg.). Che anzi, nella sua rpedesima Chiesa, diede Cristo il modello dgll' unità, dell' uguaglian'(a, della libertà; costituendola Una, con ordini perfettamente popolani; cassandone ogni ombra di for~a e di domina~ione; rendendo i suoi capi elettivi; e delle ele'(ioni facendo regola la capacità degli eletti , e principio l'autorità del Popolo; e riducendo il suo reggimento alla forma di Repubblica Rappresentati· va. Poichè volle interpreti della Legge, non uno o pochi, ma Tutti , congregati e rappresentati nel· l'universale Concilio. E qui voi palesate come nell' Evangelio di Cristo abbiano radice quelle sociali dott1·ine che vengono oggidi si popolar·mente agitate. La carità evangelica e l' amore del popolo; e non già nei popolani g1·assi e nitidi, ma dei più infelici, per indigen~a, per debole~'( a , per abie~ione, e~iandio per delitto; poichè Cristo amava i peccatori, e non gli scribi e i farisei , ministri e prelati del suo L~mpo, e a conforto della redentrice agonia desiderò i ladroni e le Maddalene : poichè sapeva come i delitti procedono da ignoran7aa, e povertà, e avvilimento ; epperò i peccati dei

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