Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

52 A GIOBERTI lodavate che i seguaci della Giovine Italia confortassero (H) i sacerdoti ad abbracciare la causa dei popoli; perocchè, siccome l'organo destinato dalla natura, alla disposi~ione religiosa, secondo la frenologia, è situato alla sommità del capo, così l'affetto religioso sede in cima alle altrè poten'{e. E quasi presago di quella breve gloria, ch'ebbe poscia il troppo incostante e ta·oppo jnfelice Pio Nono, invocavate un sacerdozio che sommovesse gli oppressi popoli. E vi dolevate col più austero dei poeti, che una religione immedesimata colla civiltà mancasse ancora al mondo. E dal ca·istianesimo, qual era stato fatto dagli uomini , vi appellavate al cristianesimo primitivo, destinato ora a risurgere, per durare eterno, come l'eterna ragione. E gridavate ch'egli era tempo di- dismettere una squallida teologia di bolle , di frati , di gesuiti, di (l) scolastici; e far ritorno alla primitiva tradi'{ione; e penetrando fino al midollo con forti studii, e degni del senno Italiano, convincere gli intelletti increduli, che il cristianesimo è pura filosofia, solo vestita · di forme piacenti all'immaginativa e al cuore; e che la sua morale è libertà. La quale primamente è libertà dell'animo; poi si diffonde nel mondo esteriore, con le istitu~ioni di ben temperata Repubblica. Cristo liberatore aveva dunque, a dottrina vostra, la missione di preparare a questo sublime stato di Re, pubblica tutto il genet·e umano. E se PARVE che non parlasse appositamente di Repubblica, ciò nacque perchè prima d'in al~ are l'edificio faceva d'uopo git. tare le fondamenta. E prima di annientare il regno

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