Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

DELLA GIOVINE ITALIA 43 impronta1·e in esso vie meglio la propria specie , cioè l' unirà ; fondare una cristianità novella; incominciare uno stato di cose , che sarà perpetuo; dove che il Genti tesimo, unità individuale, il Giudaismo; unità nazionale e ancora imperfetta, apersero la via ·al Cri· stianesimo, unità generale; che stata lungamente ristretta nella vita privata, e fr·a le pareti domestiche , le mUl·a dei municipi i, e i termini delle provincie, o1·a incomincia' per cosi dire, a farsi popolo' ad entrare nella vita pubblica, a stendersi fra le nazioni. Vi ho salutati come apostoli; impe1·occhè il nuovo Evangelio ha, come il primo, la sua missione , le sue persecuzioni, i suoi martiri! e avrà, quando che sia, il tempio aperto, l'altare eretto, il vessillo alto e spiegato sui palagi delle città rumorose e magnifiche, sulle rustiche capanne, sulle torri delle montagne. E allora comincerà il co1·so de' suoi trionfi. Dio allora nuovamente scenderà sulla terra a giudica•· le genti . Ma la sua comparsa non sarà, come la prima , un' apparizione individuale, fatta nella ragione di un uomo solo; ma generale, e nella ragione di tutti. Itldio sarà umana lo, non nel figliuolo dell'uomo, ma nel popolo ; e siccome la sua legge, abbracciando tutto il consorzio umano, e travasandosi nella città , non avrà più Cesare , cioè la forza, contraria, perciò la sua carriera non sarà dolorosa; non avrà per compimento insensate e ·pHI speciose delle vostre, e giacciono nel disprezzo e nel· l'esecrazione. Già l'anatema- colpiva una parte Jelle vostre dottri · ne 1 prevenite il fulmine che sta per avvolget·ne il rimanente. Iddio

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