Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

42 Al COMPILATORI gliatamente a pompa di pt·ofessare una tt·ista ed ab· bietta filosofia. Non cosi voi , che scrivete sulla bandiera italiana , che avete inalberata , queste belle , sublimi e portentose parole : Dio e il popolo; e significando con queste sole parole qual culto sia il vostro, e qual ci\' ile riforma vi proponghiate, rimovete ogni calunnia, ogni sinistra interpretazione. Io vi saluto, precursori della nuova Legge politica, primi apostoli del rinnovato Vangelo. E se qualche studio degli uomini, qualche considerazione delle cose passate , e l'avvertenza delle presenti per conghietturare qualche parte dell'avvenire, e leggere gli ordini eterni della Provvidenza nel corso e nel tessuto delle vicende umane, mi permettono di manifestare una mia profonda e viva persuasione ; io vi pt·enuncio un buon successo nella vostra impresa; poichè la vostra causa è giusta e pietosa, essendo quella del popolo ; la vostra causa è santa , essendo quella di Dio.19 Ella non può perire più che non possa perire il Cristianesimo, o venir meno la Suprema Sapienza ordinatrice. Ella è etema) e però più duratura della forma antica, di quella la quale diceva : Dio e il prossimo. Ma ora dice per vostra bocca e del secolo : Dio e il popolo; perchè esso Dio, dopo una nuova confusione delle lingue , dopo una dispersione e una cattività lunghissima , sta pet· riunire le tribù dissipate del popolo eletto; Chiesa , il panteismo di Bruno • la (1·enologia di Gall , la funesta che stoltamente emulale celebri tà di Lutero. CPssate •la queste infamie. La storia de' novatori e ùegli eretici vi pt·esenta doltrine assai meno

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