Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

32 AI COMPILATORI ' '> voce interna, che comanda il sacrificio di sè alla >> patria, e s'indirizza a miglioraee gli uomini col fe- >> licitarli, togliendo via quella civile oppressura) e >> quelle sociali calamità, che sono princi palissima ca- >> gione della malvagità umana; perciò voi vedete, di " quanto momento sia l'avvalorare e santificare colla >> religioné (T) l'impresa vostra. Ci riuscirete facilmen- (T) Eccoci che Demofilo, parlando agli amatori della libertà, si concentra di nuovo intorno alla prescelta molla della sua sognata riforma: ma dopo che egli ha adottalo princìpi di dotll'ina distruggenti il Cristianesimo, come mai gl i sarà possil>ile valersi <.lei Cristianesimo per irnprcndere la sociale restaurazione alla quale aspira? Se, come dichiara Demofìlo, il Ct·istianesimo (cioè il Ct•istianesimo cattolico) è l'unico mezzo alla liberazion civile di un popolo (c cib pienamente gli concediamo), dove, privatosi di questo mezzo, arrivet·à Demofil(,) nel corso delle sue imprese? è naturale ; genererà quell' oppressura civile che ei dice di voler togliere , e quelle social-i calamità, che sono principalissima cagione della malvagità umana. Non si mira a distruggr.re la Religione quando veramente vogliasi con essa avvalorare e santificare la civiltà : nè si osa presumere di sviluppare i germi racchiusi nel cristianesimo, mostrando con libertà, o meglio licenza fi losofica, l'ordine della sua tela; chè cib appunto è far gucna a l Ct'Ì· stiancsimo, usurpando quell'autorità <li cui solo è investito il Capo visibile della Chiesa cattolica. Il vero senno del vivere politico nella presente ed in qualunque età nou pnò sussistere se non che umiliato innanzi all'autorità del Pontefice di Roma. La chiesa è una società Mo narchica assoluta, ed è stoltezza affermare, che Cristo ne cassasse ogni ombra di forza e di dominazione. Poichè Demofìlo parlando all a Giovine Italia esclude dalla Chiesa anche l'ombra di ogni for za c dominazione non è meraviglia che egl~ nel Pr·imato morale e civile intendesse fat'e del Vicario di Cristo il Doge d'Italia, insignito soltanto di un così detto arbitrato di onore, c della potestà di pronunciare un lodo, il quale inoltre non sarebbe efficace che per l'assenso dei compromWenti! - Pag. 145 vol. 1. - Ot·a il capo essenziale delle , dottrine guelfe •••. è la confederazione st:Jhile e il conci lio ari- , stocratico degli stati italiani sotto il dogato (mi si conceda qt1esta

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