Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

28 Al COMPILAT ORI , Finchè ella si trova in questi termini, invano \'i n confidereste di darle riputazione; niuna forza, ninna J> potenza è da tanto: Iddio medesimo nol potrebbe , >> senza contrariare alle leggi gene1·ali del mondo da lui >J stabriHo. Coloro, che si ct·edono colla forza o coll'astu· >J zia, coi cannoni (Nota P.) o coi gesuiti, di puntellare >> la fede cadente, o ruinata ried ificarla) sono insensati, J> più meritevoli di compassione che di castigo. ·se J> volete risuscitarla davvet'O, e ridonarle il pet·duto )) imperio, richiamatela ai suoi principii, ponetela d' ac- ,> cordo coll' uomo e col secolo. L' uomo è ·progres- ,, sivo; fatela progressiva; il secolo è filosofo; mo- >> strate , ch' ella è la vera e sola filosofia. Il secolo >> non è disposto a rinnegare la propria ragione ai >> cenni di un'autorità straniera; immedesimatela con >> essa ragione; e dimostrate, che il libero esame, " saviamenle interdetto dai cattolici (quando l' inge- >> gnò umano era barbaro, e non potea penetrare ol- )) ti'e ai simboli , inetto, come bambino, a camminare >> co' suoi piedi ) , abusato dai protestanti contro i >> simboli, è ora, non che permesso l6, ma prescritto » a chi ne è capace; perchè l'umanità in Europa è >> uscita di tutela, ha ritrovate le idee, ama di affisare >> in esse lo sguardo, senza velo che le adombri. E >> fl'uendone l'immediata contemplazione, rispetterà i >> simboli, che le informano e abbelliscono ai fanciulli, >) ai rozzi, alle donne, agli uomini dotati di un cuore u squisitamente scnsitivo·, e di fan tasia poetica. Non n vogliate temere, che la libera disquisizione noccia J> al vero , e favorisca l'errore: poichè la verità è

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==