Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

DELLA GIOVlNE ITALIA. 23 germe del Cristianesimo, (L) conciliatore morale degli uomini; e lo simboleggiavano coi vivi e forti colori della poesia orientale; regno più chiaramente significato dagli scrittori apocalittici pella nuova legge, veri filosofi della storia, e creatori di una scien7(a nuova , qual poteva es~ere in Oriente e ·a quei tempi; i quali antividero, e colorirono con alte fantasie un lontano avvenire, in cui il Cristianesimo rinnovato (M), compiuto il suo corso puramente morale e privato, avrebbe incominciato ad essere il conciliatore e liberatore civile dei popoli. Taìi, e simili concetti, che lentamente maturati, e aiutati di ampia e soda erudizione, ed esposti maestrevolmente J entrc1·anno forse un giorno t3 nella regione della scienza (e già ora si vede, che in alcuni libri, in alcune scuole di Europa cominciano ad uscire dalle fasce della pura opinione e delle conghietture ), si aggirarono confusamente nei cervelli dei nostl'i padl'i; e produssero le follie del Chiliasmo nei primi :secoli deli' era volgare, (N) e molti sogni e deliri nei tempi barbari; come le osctue tracce di antiche scienze smarrite, o il presentimento di dottl'ine nuove partorirono nei tempi antichissimi Ja disciplina augurale, e in età più moderna l'alchimia. (L) l profeti vellevano il Cristianesimo, che in perfezionamento della sacra legge antica, c, compiuto !"Augusto Sac1·ificio snl Golgota, cominciò nel pl'incipio dell'attuale era della Chiesa Romana . (M) Qnello che oggi vorreùhe Dcmofilo in Italia, solto il nome di Cristianes·imo rinnovato, sareùbc il Lutc1·anism9, che riesce nell'a· teismo. (N) Eù oggi p1·oducono le follie di Dcmofilo.

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