Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

DELLA GIOVINE ITALIA. 9 animi, convincendo vivamente gl' inteiJetti, signoreggiando i cuori; effetto che non può partorire, se non è conforme ai progressi della età, feconda di concetti grandi, di conseguenze utili, di trovati peregrini: generosa, purgand() e sublimando gli affetti, promovendo .)a virtù , e serbando a11' uomo la dignità condecente al natural suo grado. Oggi ancora alcuni 2 tengono e favoriscono la filosofia di Democrito e di L~rcrezio , senza por mente , che questa dottrina , spregiata dai più illustri fra gli antichi, non voluta mai ricevere dalla profonda Germania, rinovellata e accarezzata in Francia nel passato secolo, a cui era proporzionatissima, è ormai divenuta vieta, rancida e disusata là dove rinacque, e abbandonala come un rifiuto a noi italiani, che non ci vergogniamo di strascinarci ·vilmente sulle orme degli stranieri , invece di precorrerli rd esser loro guida, secondo l'esempio dei nostri antichi padri. Che la filosofia dei sensi sia fallace , oltre alle prove intrinseche, si può dedurre dalla strettezza e povertà de' suoi concetti , dalla leggerezza de' suoi pronunciati, dalla troppa facilità con cui procede nei suoi discorsi, dalla sterilità e tisichezla che la tengono inferma, oggimai incapace di nuovi incrementi che abbiano qualche sostanza, e ridotta a rigirarsi eternamente nel suo breve cerchio J e coprire agli occhi dei semplici la propria infecondità col variare e compendiare le sue formole. Come mai una tal dottrina potrà infervorare li animi, rapir le menti, inebriare la gio.. veurù, sollévarla sopra il mondo sensibile, inspirarle sen timenti nobili e magnanime risoluzioni? Certamente p·

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