Lettera con cui Vincenzo Gioberti si associa alla Giovine Italia

8 AI COMPILATORI gli uom1n1 a cercar di fuori la libertà gustata dentro, la quale non è perfclla, e non sazia gli spiriti colti, se per \'ia di buone inslituzioni non si allarga nel mondo civile. Io ho sempre giudicato, che il libero filosofare (D) sia principio, cagione, e stimolo efficacissimo di civiltà ) e che i filosofi siano i forieri dei liberatori . Ma, acciocchè la filosofia porti condegni frutti, dee essere potente e generosa: potente, scuotenrlo fortemente gli u mana dalla r eligione rivelata-. Con siffatta i ndipenù enza (se regger potesse) ùistrugget·ebbesi il principio cattoli co. Essa campeggia nel Pl'i mato , e henclt è quivi in alcune pa gine si condanni la licenza della stampa, l ' cloqncnle Scrillore atrermn tuttavia ( " ol . 1. pag. 18-19); che il di lui sistema filosofico si fvntla tutto sulla formola ideale e tton ne esce fuot•i; e soggingne ùi avct· pt·ovato che la {01·mola ,·aeale conNeno in sè stessa i dat i , i princìpi , i metodi, e i fini di tttlle le scienza ; c che le di lui prove sono schiettamente 1·azionali e t"ndipendenti dall'autori tà della rivelazione. Poi gt' ida allamente contro l'intollet·anza in malet·ia ùi Reli gione; e sostiene che l' eresia per sè stessa , ossia in quanto è crrut' dottl'inale, no11 è ccnsnt•a!Jile, ma del' es i l11sciat' corret·e come opinione . (DJ Demofìlo svolge dilfusamcnte la sua falsa massima della tesl:è a c cenn.:~la indipendenza di lìlosofarc . L' .:~ ss et · ta polt·nza e generosiUt della scienza filosofi ca è un sogno se non prende vi gore Ùél lle Yet'ilà ri\·elale ; il fori c sc notimeuto de gli animi, la viva convinzione degl'intelletti, la signoria tic' cnori , cd i pt·ogrcss i :dell' c là , di cui pnrla Demolìlo, non sono che bt'evi c di sordina te agitazioni se non hanno la loro sor~ rnte e dipendenza dalle delle vct·ità et erne, che non si mutano. Se la scienza umana non dipeutle da.!! a divina, come spet•a egli Demofìlo di 1Jurgare e sublimat·e gli affetti, di promuovere la virtù , e di serbare all' uomo la d-ignità condecenle al natm·al suo grado ? L'Autore drl Prima to T'ipt'ova la pt•etesa srpat·nzione delle due sapienze; ci le di chiara non divi se, ma rli s linle. È cionostaute a tcmet·si, chr qursta distinzio ne nell' inlt' inseco delle sue tlottrine egli la ser!Ji soltanto" pat·olc .

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