Francesco De Luca - I Fasci e la questione siciliana

- 17 - VIII. I Fasci e la questione agraria. :Ma l'istruzione e l'educazione a ben poco approdano se non accompagnate da un miglioramento economico. E questo fu infatti lo scopo precipuo dei Fasci. I loro organizzatori si volsero perciò allo studio della questione agraria e mineraria, cui vollero dare nei Congressi un indirizzo eminentemente pratico. - Come ho già detto, i grandi proprietari terrieri della Sicilia, per levarsi ogni noia, danno i loro fondi in gabella a condizioni avare pei gabellati (fittavoli), i quali debbonsi quindi rifare sui miseri contadini, i cui salari, in media, dagli 80 centesimi in inverno, salgono, nell'estate, a L. 2,50 per giornate che raggiungono talvolta le quattordici e le quindici 01·edi lavoro. Altre volte i gabellati subaffittano a patti così angarici, che il contadino è ridotto, alla fine della messe, a tornarsene a casa con la fiocina e qualche sacco di paglia. Patti non dissimili sono imposti dai piccoli proprietari, che certo non la scialano, gravati come sono d'ipoteche e di tasse, le quali ultime raggiungono il 70 per cento del reddito. Pl'imo pensiero dei socialisti fu dunque organizzare tutti i contadini dell'isola, perché non si facessero accanita concorrenza a vicenda. Questo scopo era per raggiungersi completamente. A coronamento dell'opera dovea fondarsi la cassa di resistenza caldeggiata nei Congressi di Corleone e di Girgenti e già in via d'attuazione. Ne derivava che, 11011potendo i piccoli proprietari avere alcun guadagno con le vecchie condizioni d'affitto imposte d&llagrande proprietà, questa doveva riformare i patti colonici, avvantaggiando e la piccola borghesia e il proletariato e smorzando tanti cupi rancori. E già l'atteggiamento calmo e conciliante dei socialisti aveva in molti paesi otteB b· oteca Gino B1a"1co

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