Discorso del conte Antonio Saffi, letto il giorno della solenne distribuzione de' premj dell'anno 1839

l! quelle cose che sono a insegnarsi ad un solo, non possano fare ad altri, eziandio se molti; e in quella guisa, che dal Sole e compartito a tutti lo stesso calore, la stessa luce, così assai cose a tutti da una stessa voce saran portate. Ma <]Uesto tanto nè manco mi credo dover bas tare agli avversari nostri per uoo negarsi vinti: çhe forse alcuni de· più tenaci, mentre io qui parlo, vonuo rimovendo in }or segrt"tO )' USata VPCchi a Ci.lllZUIIC: Non potere il Maest1·o, dw !ta a.rsai discepoli, legger le cose di lutti, nè le migliori scen ·c, c am.m.endare. In verità non neghiamo, che sia dauuo, il do\'ore ommNtersi quello , che sarebbe a farsi giovevolissimo; ma quale e al mondo cosa. che in tutto piaccia? E perclo.! non è uomo, che possa h astarc a compiacer tutti, hassi egli per questo a conda nnar le pubbliche Senole, a nimica rle? ~on si porrà dnuqu c in L1 laucia ~o i pochi rn~li , l' infin ito beue, di che ~ono state perenni dispellsatrici? non gl' ingegni molti fatti per q nelle valorosissimi? non lo splendore servato alle gentili arti? non i comodi c ornatncnti aggiunti u questo viver ci - vile? non in fine l a gloria di tanti chi"ri uomini ( c iu questa vostra natale terra, non ruen che alt rore) lasciata florida, spleudidissima 1 Sebbene questo che diciamo da nn o, e il qual per avventura c il solo, che inimediabi le si possa adrlurre; è egli p oi• la così gran cosa· che alcuni avvisano? Se il Maestro s&r:ì avvertito di non si caricar di discepoli a troppo gran numero; s'egli prendera cura di tutti' e sara mosso insegnare da affezione, piuttos to che da special suo debito; se incitato quasi da propria gloria, nuu·irà i più ingegnosi e diligenti: non sa rà egli aggiunto a sminnirlo di tanto, che poco pilt torni l' averlo tolto? Ora , poi ch' e similmente provato, che tutto il buono delle private Scuole, é pure acconcio alle pubbliche, resta a dire delle ntili tà, che h ou no queste \or proprie; sì che fatta per ogni parte cornpat·azione, e veduto dove stia la maggiore somma di beni, riesca agevole a qual che sia il proferirne sentenza. Orsù dnnqno, traggasi fuor della casa di quel prudente pad~.e felice' che abbiam supposto' r incoruparabil Maestro, che v' e racchiuso: traggasi , dico, e dalla solitudine, e dalle tenebre si traduca a iuscgnaro in luogo , dove a molti insieme couvengouo giovanetti

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