Marco Minghetti - Discorso agli elettori del collegio di Legnago

39 che intravvidero in ciò una guarentigia di stabile pace fondata sopra i comuni inter essi. Lungi dunque dall' osteggiare l'Austria in questo còmpito di civiltà, in questa missione conservatrice ad un tempo e progressiva, a me pare che sia nell'inter esse d'Italia e dell'equilibrio orientale lo assecondarla. (Applausi) Quando l' imperatore austro-ungarico , l'erede di coloro, coi quali avemmo sì lunga e sì crudel guerra, scelse con generoso pensiero la città di Venezia per visit arvi il nost ro Re , consacrando con questo atto ancor più manifestamente ' ciò che pur doveva esser costato al suo cuore , a me quello parve un risultato nobilissimo della nostra politica. (Applausi) Io ci vidi non solo una conferma dell.a pace sancita a Vienna, non solo un pegno di a:nicizia, ma una promessa che nelle grandi questioni che potessero sor ger e, noi avremmo s tudiato di procedere sempre di conserva. Ci vidi infine una speranza eh ~ qualunque differenza potesse esistere fra noi, poteva col tempo e con vicendevole accordo essere risoluta. E qui mi trovo di fronte le manifestazioni per l'Italia irredenta. Coloro che nella scorsa estate peregrinavano fuori d'Italia provarono sovente un sentimento di tristezza e uno stringimento di cuore quando giungevano le novelle delle riunioni e delle dimostrazioni, come

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==