Filippo Turati - Il delitto e la questione sociale

120 - Noi ribadiremmo mercè tale esame quei concetti che abbiamo svolti fin qui, e vedremmo che I' inefficacia degli attuali sistemi penali, cui risponde un sempre maggiore espandersi della delinquenza, si deve appunto alla fallacia dei criterii_ invalsi fino ad oggi nella scienza tradizionale ed ufticiale, alla paura di radicali riforme sociali, ali' idealismo fantastico o al naturalismo gretto ed insufficiente. di coloro che potremmo chiamare i bigotti del regime borghese. Studiando per esempio l' aumento sempre crescente delle nascite illegittime e particolar-· mente dei bastardi, non riconosciuti dai genitori, i quali bastardi, per cause che di leggieri s' indovinano, danno un eccezionale contingente alla recidiva del delitto; e studiando insieme l' espansione prodigiosa dei reati d'adulterio, l'aumento degli infanticidi, aborti procurati, ecc., malgrado le pene eccessive per essi sancite; noi vedremmo come solo una radicale riforma delle leggi e dell' opinione pubblica in relazione al santoistituto del matrimonio, alla nefanda eppure universale pratica del .concubinato, alla condizione della donna e della fanciulla madre, alla ricerca della paternità, ecc., può porre un' argine alla fiumana minacciosa che dai campi fioriti dell'amore traripa nei deserti squallidi .della delinquenza. Noi vedremmo come - senza parlare delle teorie penali ornai archeologiche della espiazione, della retribuzione morale, della reintegrazione dell'ordine giuridico, ed altre cbsiffatte, tutte più o meno impregnate di strascico ebreo e di B blioteca Gino Branco

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