Ernesto Buonaiuti - La Chiesa e il comunismo

LA COMMEMORAZIO~E DELLA« RERUM NOVARUM » Fratta:nto Roma aveva avuto modo e forse aveva sentito la necessità di lasciare di fronte alla Russia la politica degli armeggi diplomatfoi e degU approcci politici, per tornare alle sue proclamazioni teoretiche anticomunist• Nel 1931 era éaduto il quarantennio dalla divulgazione della Rerum novarum. Era una data che meritava di essere commemorata e Pio XI la commemorava con la Enciclica «Quadragesimo Anno ». - Non si potrebbe dire che l'EncicUca, per ampiezza di respiro, per larghezza di visuali, per consapevolezza dei problemi sociali presenti, fosse all'al-. tezza della Enciclica di cui voleva istituire in qualche modo la celebrazione solenne. Il documento tradiva una certa preoccupazione che le dottrine formulate nella Rerum nova-rum, che pur non. avevano nulla di rivoluzionario, avessero potuto o potessero ancora destare in qualche spirito timorato apprensione e diciamo pure la _paroJ_ache il Pontefice stesso del resto vi adoperava, un certo sentore di scandalo. Vi diceva infatti il Pontefice : « La · dottrina di Leone XIII, così nobile, così profonda e co~ì inaudita al mondo, non poteva non produrre anche in alcuni cattolici una certa impressione di sgomento, anzi di molestia e per taluno :=mche di scandalo. Essa infat_ti affrontava coraggiosamente gli idoU del liberalismo e li rovesciava, non teneva in nessun conto pregiudizi inveterati ; preveniva i tempi ogni oltre aspettazione ; onde che i troppo 1 tenaci dell'antico disdegnavano questa nuova filosofia sociale e i pusillanimi paventa van.o di ascendere a tanta altezza ; taluno anche vi fu, che pure ammirando questa luce, la riputava come un ideale chimerico di perfezione più desiderabile che attuabile. Per queste ragioni - continuava Pio XI - mentre con tanto ardore da tutto il mondo: e spe19 Biblioteca Gtno Bianco

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