Melchiorre Missirini - La Cloe

..... 12 . .. mondo non sapendosi apporre del vero, conlìdasi alle apparenze, e si espone ad essere delusa? Queste considerazioni voleansi qui fare in dimostrazione dell'avvedimento del nostro autore, di averci dato con tale insigne lavoro sì manifesta, e pratica lezione di buon costume. Il qual sistema di rendere più valido l' insegnamento della virtù colla forza, e lo incanto delle belle arti; ameremmo che fosse maggiormente seguito : perchè molte volte in vece di argomenti profittevoli al ben vivere, si eleggono dagli artisti, immaginazioni, c idee tanto disconcic ai nostri usi, e ai nostri bisogni, che tornano senza frutto: E Dio anche voglia che solo sterili rimanessero , perchè talora adulano alla pravità degli appetiti, o piaggiano la fortuna, o con isfregio del santo ufficio delle arti buone, onestano il vizio! Questa ottima scelta del tema nel caso nostro, acquista poi più certo trionfo dalla mirabile esecuzione, e condotta del marmo. L'autore non mirò a veruna imitazione dell'antico: Non della Venere, non della Psiche, nè delle forme Niobesche si giovò: Non circoscrisse il suo genio a contorni ammirati, e fatti illustri per greca celebrità. Si attenne semplicemente alla Natura: ad una bella Natura: non di profili e squadrature di attico rigore: ma solameute di una natia italiana leggiadria ne' tratti, di una somma pieghevolezza e dolcezza nelle membra, di una parlante verità, di una affettuosa espressione, di una eleganza stupenda di proporzioni, di una amabile

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