Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

31 il .Piemonte ora che non è più un paese ma è una nazione, è 1' ltn li a ? , .Oh! si. dispe:da la i~sana e codarda parola, se •~ai da. amma ~~~e o paurosa fu pronunziata. E sappia ! Ausi r1a che, p m che nelle pngine di un libro fatto Irnmor·tale per volòe1· di secoli rileo(re ocJni ifal't"no v ' Jon ~ " u nel fondo del propr·io cuore le famose parole: « A ognuno puzza questo barba r·o do m inio. >) x. Riassumendo la politica del conte di Cavour per rispetto all'Italia, ci è forza di riconoscere e notare un gran fatto. Avendo egli posto innanti la questione nelle for·me più ampie, colle mire più disinteressate; avendole òato un carattere nazionale, nn aspetto signiftcantissirno, e~li da una parte ha rinchiuso il Piemonte ne'limiti della lega lità, creandogli perciò stesso nn diritto d'i ntervento in qualunque altro Stato d' Italia, anche nel caso di una rivoluzione; dull'altra ha messo l'Austria in tale stato, dul quale uscire non potrà senza o tutto cedere o tutto negare. Egli ha mostrato che tutto quanto v'ha di ma le nella penisola non è ehe la conseguenza del sistema governativo di Vienna a mantenere il quale r Austria ha dovuto rompel'C ogni fede anche rispetto a\le nltre potenze, ha dovuto far ricorso allo espediente delle invasioni, a fin di es tendere in atlo la sua influenza pc1· potersi reg- ~ere in Italia. Di cotestl.) invasioni si è formuta ali'rettanti elementi di esistenza, perchè il giorno in cui dovesse spoglial'sene, sarebbe mora lmente decaduta. E tutte queste usurpnzioni, che costituiscono ]a sua onnipolcnza in Italia, sono appunto il suo lato rlebole, dacchè poggiano su trattati particolari, che non sono altro che aperte violazioni òe' trattati generali . Quando l'Europa avrà costretto l'Austria ad osservare

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