Il Conte di Cavour e l'Italia - 1859

~9 m ~zzi, aperti ed occulti, le no·bili aspirazioni de' temper n ~i amatori di ~: ivil libertà, per togliere in isperi c d ai 11 Piemonte 1 h!tto il p1· e ~tigio della sua grandezza, e a sua ~ or1a, della sua potenza come rappresentante dell' 1tali a. · IX. Nessuno for se ptu del conte di Cavom· sarà persuaso e convinto della verit à dell e cose esposte qui sopra; e nessuno forse meg lio di lui avrà adattato al Piemonte la famosa interrogazione di Arnlelo. Po•·- tiamo anzi fiducia che se stesse tutto in lui , sarebbe già a quest'ora pronunciata la fin ale parola : Delenila Cal'thago. Ma se osli•colo alla guerra sono i timori deWEuropa in quanto che si suppongono ambiziose mire e care{.tgiati disegni di conquiste e d'ingrandimenti nella Francia e nel Piemonte, fa ccian nolo la Francia e il Piempnte aii 'EurlJpa, e nel modo più esplicito.. essere tntt' altro il loro intendimento, dichianmdosi pront i sin d' ora a rimettere il definitivo scioglimento dell a causa italiana al supremo arbitrato delle popolazioni, le quali verrebbero consultate nel lol'o suffragio, come si è voluto provvid'-lmenle fare testè nella questione rumena. Questa è la grande politica sostenuta da Napol eone III nei suoi sc1·itti, non mai rinnega ta ne '· s11oi atti, e che è più con forme -all a giustizia e al progresso dell a civiltà, la sola che meriti di essere sostituita al' vecchio ed iniquo dirilto pubblico_, con cni pochi potentati tl'afficavano i popoli e smembravano le nazioni senza averne prima consultato la volontà, i bisogni, la geogrclfìa ~ la storia, i costumi_. . Sia questo il manifesto di guerra; e spmga~o mtanto il Piemonte e la :Francia i loro numeros1 battaglioni contro l' Austr ia, con quella straordinar ia

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