Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

36 È ben vero che l'Autore alla pag. r44· del Fa• scicolo d'Ottobre deli' Indicatore riferisce le seguenti parole del Chiarissimo Sig. Ambrosoli:, Il siste• ma dell'uso più generale e più rag ionevol e invocato già da gran tempo dal buon senso di tutta l a nazione, avvalorato dall' esempio di alcuni scrittori giudiziosi, abusato dall' intemperanza di molti, combattuto e scomunic<~to dall' eterna pedanteria, questo sistema dovrà all'ultimo preva lere , o l 'Italia non avrà mai lingua comune, popolare, corrente. Quella doppia condizione d eli' uso, generalità e ragionevolezza può esc ludere finalmente quelle due a utorità dei vivi e dei morti, che tanto han nociuto finora,. Ma l e cond izioni di generalità, di ragionevolezza, e di autorità di giudiziosi scrittori imposte dal Sig. Ambrosoli valgo11o di freno a chi troppo leggermente volesse segui r l ' uso per la ragione che esso non assottiglia tanto . -==== Fascicolo di Maggio pag. 582. J' Se in Toscana io sen to smallare le noci, berrettone dei soldati, reclamare, piede di pace o di guerra, fare un grande slancio ecc. credereste me ne debba astenere perchè non sono o non furono sìnora tmvati classici che li dicesse N? , OssERVAZIONE Altri prima di usar tali voci esaminerebbe forse1 se veramente si ha necessità di esse; se gli scrittori gliene prestano altre migliori; se sono secondo l'indole della lingua nostra; se la r agion e il consiglia ad usarle o ad astenersene, e se propriamente esprimono il pensiero, ch' ei vuolé manifestare. E poichè l'Autore alla p. 587. arreca l'autorità di Giuseppe Grassi, di Giulio Perticari e di Vincenzo Monti, che pur molto concedevano all'uso, mi pare che con sicurezza tutti pQtrebbero seguirli nel modo ch' essi tennero nello scrivere, senza timore di 'scrivere con soverchia licenza e sfrenatezza.

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