Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

!l8 diare la società nel linguaggio. Giova dunque meglio per tutti quelli che non possono andare a Firenze ( e quanti milioni sono essi mai ! ) lo attenersi al consiglio di que' maestri, i quali ci raccomandano lo studio d ei migliori scrittori, il che facendo non rimarremo nella ignoranza perfetta, ma apprend e remo a lmeno qualche buona voce. Pt:rò confortiamoci di bnona speranza che impareremo, e nop poco, anche negli scrittori di cen tin aia d'an~ ni fa; e l'Autore stesso nella Cicalata degl' Idio- • 1 ti sm i, Indicatore, Fascicolo d'Ottobre e Novembre del 1835. p. 181. dice: , Se ho mai desiderato aver voce in capitolo, sarebbe ora per raccomandare a quanti scrivono di leggere e meditare i classici nostri, di non trascurare i cornici del cinquece.nto, di cui, appena abbian preso un saggio, verran ghiotti del fatto loro sì da non sapersene dislattare ,. Ed alla pag. 186. della stessa Cicalata raccomanda di nuovo ai Giovani di studiare i Cl assici; e con tutta ragione; poichè l'Itali a ha avuto tante e sì diverse forme di reggimenti politici, e t anti e sì svariati avvenitnenti;è stata l ' inventrice di tante arti e scienze, ebbe sì estesi negozi e sì florida marineria; si spinse tanto. innanzi nello studio dell'uomo e della società, delle l egg i e dei costumi, degli ordinamenti dell' amministra7.i on degli stati, che si possono cercare e studiare le molte opere ( con vergogna nostra troppo da noi dimenticate ) di que' grandi, che con iscienza ed accuratezza ne scrissero; e nei libri di questi troverem quasi tutto quello che può abbisognare ne' nostri dì. Tu t ti possono facilmente leggere q nelle seri ttn re, ed imparare in esse il vero linguaggio universale e inteso in ogni provin cia d ' Italia, il quale mi pare ohe sarà appunto quello che l ' Autore desidera nel principio dell 'ind ica t a Cicalat:•, pag. I3~. spiegato, ove ne venga dLJbbi ezza di qualche parol a o frase, dal Dizionario Universale, col poter ricorre re , secondo certe norr~e, in mancanza di voci proprie, a parole d\ nuovo conio, o dell'uso, o tolte da altre lingue. -;;;:====-

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