Giovanni Adorni - Intorno a un discorso del signor Cesare Cantù ...

, I O fi orirono prima J r·l SPicen to . ,, Paolo Segneri già tocC <l al sccento, q uaudo so rsero que l Pallavicino, quel Bartoli, che tanta cura posero a forb ir lo s tile , a far bella e magnifica la dettatn ra, fino , pe r amor di ciò, a d.ue, massi me l' nl t imo, iu un ' a!Tett11zione, i n un tira to, ch e diventa ridi co loso a ch 1 s' imrnagiui di sentir un uomo p a rlargl i su que l tu ono. Ma e ra il seicento; eppure in cruelle smancer ie non diede ro mai i Toscaui: e ciò pe rc hè? perchè seguivano l' u so ,. Dunqu e anch e quelli ch e ha nno ruaggior nominanza di ecrelleuti nel secolo J ecimo sett imo non potranno essere s tud ia ti ed imi tati , se diedero in quelle smancerie? Qnali pert anto si dov ran l f'gge re ? q•1a lì po t.ra n dars i nell e man i d e' giova ni? di quali r accoman!lar loro la l ettura? Di qnci d i Tosca na (del se icento però o post eriori a qne:lto secol o ) che evitarono il d ifetto di SPgneri, di Pallavicino e di Bart oli massi mamen te. Ma forse saran poch i al bisogno degli studios i, percltè questi possano appara rvi tutto qu ell o che loro è necessa ri o di sape re. Però a mett ere magg ior confid enza e stima ve rso i grand i nomin ati poc' anz i sarà u ti le ch e si legga qne l che di loro sc ri sse Pi etro Giordani nel Di sco rso sulla Vita e snll e Ope re del Cnrdinale Sforza Pallavic ino; dopo la lettnra d el qnal Disco rso ognuno vo r rà vede re e porre in istudio le Opere eli <I u egl i illustri, colla certezza di appre nde r da loro molte ed u ti li cose, e di sapere schivare quel pochi ss imo che può esserv i di difettoso. Ma, sapenclos i che l a novità dc i metorl i negli studii e }, qua lità ùi ve rsa dei libri rla leggers i, si prend e e si segue p rinc i palmente dalla giove ntù, pe rchè l'Autore parlando di st il e non ba spiegato con chi arezr.a le idee che egli ha in to rno ,td ' esso, e qual forma più. gli par conveniente da tene rs i , affi nc hè i · giova ni comprenJesse ro la cagione onde è uti le che ,non leggano cert i scr ittori , che avr~tn no forse udito d a altri 1 ~ mille volte essere r iputat i degni di studio e di imitazione? I noi tre , a \·endo detto elle egli prefer isce sempre quegli sc rittori che più all'uso parlato s' accostaro-

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