C. Gide - Concorrenza e cooperazione

individuo nell'acqua, a fianco del primo, cercando che questi salvi l'altro! - E' possibile, è vero, che essi, si anneghino entrambi - è un rischio che si corre - ma è certo che quello che vorrà salvare l'altro dovrà spiegare unosforzo nO'n sola.mente dopp.io, ma anche maggiore. Questa è la cooperazione; la cooperazione consiste nell'aiutare gli ahri aiutando se stessi; non dico aiutar•e gli altri senza aiu,tare sè stessi. Suebb.e troppo,! Lo stesso ,evangelo non chiede tanto. Ess,o non dice: « Tu amerai il prossimo più di te stesso »: egli dite, e noi ripetiamo: « Tu amerai i·l tuo prossimo come te stesso ! ». E qui noi possiamo parlar,e per ,esperienza. Sì. Tutti coloro che hanno l'esperienza della vita ·cooperativa sanno che queste associazioni hanno dato sempre •e continuano ancora oggi a dare fior di 1personalità, così vigorose, così ene-rgiche, così ben temprate, quali mai ebbe a formare la libera concorrenza e la lotta per la vita. Vi sono in questa sala cooperatori ·che sono stati, come me, testimoni degli sforzi che alcuni fanno nell,e società cooperative, uomini ciel ,popolo per sollevare le masse, per elevare i lorn camerati ad un liveHo superiore. Io li ho visti, la sera, riuniti nelle retrobotteghe cli qualche società coo:perativa, seduti sopra qualche sacco di patarte o sopra barili di acciughe, discutere fin oltr,e mezzanotte, degli inter•essi sociali, che •potrebbero sembrare di limitata importanza, ma che aicqui·stano valor,e per tutto ciò che l'uomo, nell'adempimento dei suoi doveri, porta ad essi, di dignità, di serietà e di sentimento. E non solo degli operai, ma dei borghesi stessi, venuti a portare te.sori di devozione, amministratori, i quali avrebbero potuto guada1gnare in qualsiasi altra casa di commercio stip,endi considerevoli e ,che gratuitamente, o per una modestissima retribuzione, dedicano il loro tempo alla società.

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