Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

562. BEATRICE d.NCI gliato le .gambe nette come giunchi: poi, trattosi prudentemente da « parte, commise , alla squadra degli ,sbirri, che gli faceva corteggio., •salisse; a. forza lo traesse, -e se • bisognasse si adoperassero •le 'funi:, Ieri aveva il, furfante ricevuto la paga, e più cento durati per :lo apparecchio del palco, le carrozze, le tanaglie, il fuoco, • la segatura, spugne eccetera; epperò, che va egli fai).- laSticandò di figliuola, 'e non,figliuola? Se sarà morta•gliela seppelliranno, e per boia« non sarà poco: intanto, l' esecutore della legge obbedisca prima . alla- legge. Fortuna fu che mastro« Alessandro si fo.sse „disarmato .della mannaia,.altrimenti giùsper Colesta scala sarebbe corso un fiume di sangue: pure sul pianerottolo accadde ,uria fiera baruffa, in cui da un lato e dall' altro..si avvicendarono colpi tremendi..Il carnefice,. schermendosi da un nugolo di •sbirri, ruggiva, pregava, e, tuttavia percuoteva. Lasciatemi prima aiutare Virginia, e poi - ritaglio capo anche a San Paolo... La figlia!'., la figlia mia! Ma che siete peggio dei lupi?' Ne lo domando in Carità! Quando mi capiterete sotto, vi leverò la testa senza che ve ne accorgiate... fede di boia onorato! L- È matto. - Ti è- morta la figliuola? Allegri! Meno galline, manco pipite! O che la serbavi perchè te la Sposasse un Marchese? O che bai paura che delle baldracche vada spèrso il seme? Così gli rispondeva la sbirraglia., a cui , vinto dal numero, resse mastro Alessandro. Strette nelle 'braccia, lo spinsero per le spalle giù nella scala •arcompagnandolo con- schiamazzi e grida okene,le quali irridevano cotesta sua nuova tenerezza paterna. Magro Alessandro SuPerato ,dalla forza troncò di un tratto le querele, e tacque. Volgendo / però la faccia alla -stanza- dove lasciava la figlia, anzi l'anima sua, senza poterla aiutare nè vedere • fino a sera, dacchè 'tutti andavane'sece lui, scoppiò in un genaíto , • •e Terse scoppiava anche in pianto; ma lo trattenne, udendo moltiplicare le scede degli , sbirri 'non solo, ma di quanti altri ancora l' arcornpagnavano: Certo i -suoi labbri non proffersero il voto di Caligola,. ma 'il suo. cuore desiderò. - che, il popolo romano avesse Un capo solo per troncarglielo di un colpo. Mentre così da Corte Savella lo traevano a Tordinona, fortuna volle che s'imbattesse in un fratello della Misericordia fuori di servízÉo, il quale sovente aveva veduto; ed 'udito esercitare con carità veramente Cristiana lo ufficio di confortatore. Laonde chiamatolo col cenno, così gli si raccomandava: — Cristiano , :per quante amore portate a''Gesil Cristo, vi Supplico di recarvi a casa - mia, in Corte Savella, ad aiutare la mia figliuola che si muore.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==