Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

'350 DEATRIC,E CbiCI — ticercherò .da capo: e postasi sul meditare; prolungava il silenzio oltre- l'aspettativa del . padre,- al. , quale sernbrandò adesso dissiniulazione quanto prima reputò vergogna, non senza un Colai poso di asprezza le domandò: ' Francesco Cènci, dite, da qual mano cadde trucidato?- . — lo non devo confessarmi dei p&Cati degli altri. E queste parole 'pronunziò' con tale Candore,' che il cappuccino ne rimase sbalordito. — E non lo ammazzaste Voi? lo? Io non lo *uccisi. - E 'come dunque ve ne siete accusata, ? • Io,. Padre, ho sopportato-tormenti così 'angosciosi, che a ripensarvi sopra Mi si agghiacciano •le carni, e duro fatica a eredere che il 'mio. corpo abbia retto senza disfarsi ;• e nondimeno io mi era al tinto disposta di morire fra lé torture in testimonio del vero; ma con infinite preghiere i parenti, gli amici ii - difensori mi supplicarono , e con abbondanza . di ragioni int coni' vinsero ad assumeresopra di Me tutta la colpa; imperciocchè in questo modo, essi speravano, avrei salvato la signora madre. e Qiianto a me poi sarebbe stato agevole farmi dichiarare scusabile a cagione delle sevizie e degli attentati •del Conte Cènei. Veramente le ragioni non mi persuasero troppo, e 'neanche le preghiere mi avrebbero vinto; sennonchè parendomi mostrare troppa durezza contro i miei, piegai la testa ed offersi il sagrifizio - della 'mia vita e della • mia fama per tentar di salvare quella della signora Lucrezia e' dei fratelli.. lo'presentiva-. che avrei perduto me •senza giovare a. loro,, t lo .dissi: ha dimostrato che io ben mi apponeva. Pazienza! A -Dio •piacque così, e così sia; - per Me non istette, che i :Miei. Cari non andassero assoluti. — Ma non affermaste voi la vostra colpa con giuramenti)? - avvocati. mi cerziorarono, cornw davanti là. legge divina ed umana non essendo peccato la difesa della propria vita mediante la morte altrui, molto meno poteva offendersi 'Dio, che noi la tutelassimo col giurare il falso; ed io •giurai... • — O solisti! O sofisti! E quando mai • nella verità vi -è perdizione? — Pareva anche a me; ma egli mi raccomandava cheio - confidassi pienamente in lui -, e tanta •è la reputazione di dottrina, che gode, •che temei comparire fuori di• misura presuntuosa anteponendo il mio al consiglio di - lui..-. — E chi è quegli che ve lo raccomandava? — Egli, - Guido, che mi mandò questo anello qui... l'anello

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