Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP - IL GIUDIZIO lo sollecita di cuore; raccontò come, a persuasione del diavolo e da cupidità abbominevole spinti, persone non nemiche, not estranee, ma parenti, ma moglie e figli `macchinassero la, strage del conte Francesco Cènci, uomo per pietà insigne, per• lignaggio chiarissimo, per dottrina preclaro: disse del mandato conferito ai. sicarii ,Olimpio e Marzio; del sonno traditore, del differito parricidio a cagione della festa della Beata Vergine; dipinse I' orrore degli assassini, le truci minacce della donzella per s incerne la repugnanza; il chiodo confitto e riconfitto,, il cadavere Iratto pei capelli sul pavimento, e poi con barbara immanità precipitato giù dal balcone: favellò della • prova, che in graiia delle salutari torture emanava limpidissima dalla concorde confeSSion0. dei rei: si diffuse intorno allo- spavento del Mondo inorridito..a sentire .come in Roma, nell' alma sede della religione s'Ari-fissi-. ma, accanto al soglio del!' ottimo fra i vicarii dì Cristo siffatte Scelleratezze si commettessero. — Che più? —Il secolo .corrotk. consentendo quelle licenze, che in breve toccarono l' estremo, egli raccontò come il sole si fosse per la paura oscurato; mentre, all'opposto., non era mai apparso chiaro come in qtlei giorni: —; e come. le acque del Tevere, sgomentate., avessero retroceduto alla sorgente; malgrado che a vista di tutti i Romani avessero continuato a scorrere tranquillamente sino ad Ostia: finalmente, apostrofando il Crocifisso pendente alle pareti, confortò i giudici a richiamare alla niente i suoi divini precetti. allorchZ'S comanda, che l' albero incapace a produrre frutti buoni sia reciso, ed arso:, nè qui trattarsi già di frutti buoni, sibliene di pessimi, e scellerati. Tentasi, egli soggiunse, di sorprendere la religione vostra, o Signori della Ruota, col farvi considerare la giovatiezza di taluni fra i colpevoli, come se questo, invece di attenuare, il delitto, non somministrasse plausibile fondamentd, a procedere con asprezza maggiore. Se di queste abbominazioni ,mostraronsi capaci gli accusati o non tocca ancora la pubertà; o a quella giunti appena, che cosa mai ci dovremmo aspettare da loro diventati adulti? Correremmo il rischio che la famiglia di Atreo sembrasse nn convento di cappuccini! Concluse finalmente con, certa ipotiposi da lui con somma diligenza elaborata, la quale desériveva l' anima dello illustrissimo signor conte Francesco Cènci, spinta con violenza fuori di questa vita senza il conforto dei sacramenti, e condannata, per avventura, al fuoco penace, soffermarsi sopra la soglia dello inferno, scuotere i bianchi capelli intrisi di sangue, e, sollevate le mani verso i giudici, gridare disperatamente: « Vendetta! vendetta! » 66

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