Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

520 BEATRICE CENCI gorio in Velatro; dalP altro Pietro Aldobrandino cardinale di San Niccolò alle Carceri, nepote per parte' del fratello "Pietro, e Cesare Baroni.) cardinale dei santi Nereo ed Achilleó, avvolti nei magnifici loro *paludamenti di porpora: poi, in un • ricinto più vasto, su stalli onoreVoli, e cardinali, e veScovi, e di ogni maniera prelati, cospicui per cappe o pagonazze o vermiglie. In Mezzo, alla destri àel troo, un' banco coperto di panno scuro per gli auditori di Palazzo e della sacra Ruota criminale presiethiti da straordinario presidente, sendo caduto infermo il Luciani: dalla /parte opposta un banco pari pel procuratore fiscale, con parecchi cancellieri e notari: per traverso un terzo banco deStinato pei difensori. I lanzi dalla barbuta e dalla corazza di ferro, 'l'alabarda sopra le spalle' vigilavano la' sala, e respingevano addietro i curiosi 'con brutte -parole, e peggio atti: orgoglio ad un punto ed umiliazione antica della gente itala, appo cui è mestieri tirare dal settentrione queste bestie dilla faccia umana per esercitare la forza brutale." Nè mancarono dame e 'cavalieri attillati, come se intervenissero' a qualche festino; ed è fama ezianClio, che con i nastri neri pendenti giù dai cartolari del processo fosse in cotesto giorno annodato più di un laccio d' amore. 'Ognuno seduto al Suo posto. Intimato, secondo il solito, dagli tiscieri"il silenzio, il Presidente,, ottenuta licenza' dal sommo Poi» tefice; accennava con la destra al Procuratore fisdale ch'egli poteva incominciare. Questi si levò'. Intanto ch' ci -si forbisce col fazzoletto la faccia, Connione la chioma e fa, altre 'simili smancérie , trattenianioci un momento a censiderarlo. È del colèrey degli antichi Cristi di avorio': Pocchie ha siíento, opilino come quell'o del pesce fradicio: i -capelli tiene giù ripresi, e lisci da una tempia', e liaiono ùn salice - che gli pianga su' la testi il 'Cuore e il cervello *da gran tempo defunti: muove le braccia' come 'i telegrafi marini:* ora rannicchia con la persima, ora sbalza su, Come un serpéité di filo di ferro dalle scatole da tabacco. Solo a vederlo di leggieri si comprende COMÒ al nascer suo la- petulanz'a; la presunzione e la stupidità menassero 'un' ballotondo intorno alla sua culla, e gli facessero un presente, cui egli poi aumentò mettendoci di suo la ipocrisia. nostro prOcuratore fiscale 'eco sì rovesCia cOn molta; solennità le' manfehe della toga e poi con una - vocina , che va di 'nano in mano rinforzando ,'dopo avere' assicurato' che per lui non si era omessa diligenza veruna nello esame del Processo ed invocato l' aiuto di Quello che non n' è mai avaro per chi

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==