Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

XXIV. - 11. SAGRIFIZIO 513 asciugavasi il: sudore, che copioso gli bagnava la, faccia per la fatica, e per la pena dello inopinato accidente. Forse Ornò, .forse non, era vero che il cardinale fosse uscito, dacchè io sappia come nei servi .in generale, ed ho inteso dire in quelli dei prelati romani in particolare, la bugìa è la regola, e la verità la eccezione. Fatto sta, che d.opo' spazio convenevole di tempo, quanto bastasse a. far supporre verosimile il ritorno del cardinale, - avvisarono il Farinaccio che poteva passare. Egli non se lo lasciò dire due volte; ed affrettandosi concitato trovò sua Eminenza .seduta e tranquilla in.vista, come se ricevesse un uomo nuovo. però gli fu ,..fova abbandonare presto cotesta finta impassibilità, avvegnadio il.Farinaccio, tremando. di commozione, andatogli incontro audacemente, postergato ogni rispetto, gli favellasse: . Dunque cosiffatta_ è, Eminentissimo, la fede sacerdotale?... Il Cardinale, argomentando dallo esordio la perorazione, gli troncav4 la parola con suono contenuto, ma turbato: — Signor Prospero, io potrei dirvi che la promessa della difesa fu da me fatta sub modo; vale a dire, che la' confessionedegli accusati non uscisse così limpida ed esplicita da .rendere qualsivoglia difesa superflua: ancora potrei dirvi onorare io, .( e non sòno il solo ,a pensare così, ma altri, troppo a. me superiore professa questa opinione ) quei pellegrini intelletti„ che, .come cole .inviate da Dio a illuminarci nelle • tenebre del dubbio e dello errore, .vengono •a incamminarci su la . via della rettitudine; ma per altra parte, io ed miei superiori, disprezzare altamente gli avvocati., iHquali abusando dello intelletto che certo non sortirono per questo,. torcono• co. ' loro sofismi quello ch' è.' diritto rendono, cavillando,. imbrogliato quello eh',è piano; intorbidano le acque chiare per, pescarvi-, „ ---: E vi par chiara, Eminenza, la prova .del delitto? Da quando in qua della ,confessione complessa si .accetta la parte che dichiara la colpa, e..si respinge quell'altra che la giustifica? Insidie... — Ma io, signor Prospero, tutto questo non voglio dirvi; solo mi piace„ e giova dichiararvi quello che già avrebbe, dovuto farvi conoscere la esimia perspicacia vostra. La mia promessa fu data; e non poteva essere altramente, s.ub. conditione che .il Papa acconsentisse:. questa condizione, e voi siete per insegnarj. melo, nel placito dello inferiore, di cui la volontà è _sottoposL, comecchè non espressa .devesi sempre intendere compresa virtualmente. Ora se .il sommo Pontefice, fonte di tutta sapienza e mio signore. .e .vostro, trovò buono non approdare il mio operato con quanta giustizia. voi, .per ciò che mi. sembra, vogliatù 65.

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