Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

,nog MATRIcI?. ciAci la confessione dei complici, di sottoporre il prevenut6 impu unte ano esperimento della tortura finchè morte no segua. — Amen; e parrni clic a tale. mi abbiano condotto, che orinai poco più è il cammino che mi avanza.. Non è poi cosi doloroso il morire, come per avventura si crede dagli uomini: posso assicurarvene io; io, a cui davvero parve toccare le porte ddla Eternità, — e più di una volta. — No, povera signora, voi non dovete morire; ed avvertite, il proponimento vostro, estimato magnanimo presso i gentili, nella religione cristiana è peccaminoso; imperciocchè offenda Dio tanto colui che porta le mani violente contra se, quanto l' altro il quale potendo salvare la sua vita non si aiuta. — Ed io consentirò a vivere, e a vedere abbrividire i padri al mio appressarsi! Ed io mi affannerò a vivere per vedere la gente, curiosa insieme e impaurita, appuntare gli occhi sopra la mia fronte come se vi fosse scritta la parola •« parricida! » Ah! no. — Così piacesse a Dio farmi scomparire intera da questa terra, e sperderne perfino la memoria! — Ma che pensate voi dalla opinione di avere trafitto vostro padre ve ne sia venuto odio, o ribrezzo? Se così ritenete, voi v' ingannate. Quando mai, finchè gli uomini avranno un cuore che palpita al nome di virtù, terranno a vile, o piuttosto non leveranno a cielo la castissima donzella, che, per amore della pudicizia diventata eroina, la difese con atto pietosamente crudele? Quanto più stretto il vincolo tanto era la ingiuria mag,- -giore, e sovveniva più legittimo il diritto di resistere. Volgete la mente alle antiche e. alle moderne storie, e guardate un po' voi se infami si reputassero o scellerati i figliuoli, i quali ' pér giusta v,endetta trucidarono i propri genitori. Valgarni lo esempio di Oreste: vedete; comecchè la offesa eh' ci vendicava troppo differisse dalla vostra, nè le circostanze fossero uguali, uccidendo egli la madre dopo molti anni che la strage di Agamennone era avvenuta, non già per salvarsi da imminente, e in altra guisa non riparabile danno, tuttavolta la sapienza antica immaginò che la stessa Minerva scendesse dal cielo, ed invisibile gittasse nelP urna il voto, il quale, troncando le dubbiose ambagi dei giudici, lo proclamò innocente. -- Dite, signore, e voi, dopo il giudizio di Minerva, avreste data la vostra figliuola in isposa ad Oreste? Parlatemi in coscienza... talenterebbero a voi le nozze di un vostro figlio con nuora parricida? — La mia risposta non può satisfare questa domanda, avveguadi° io sappia il vostro caso diverso; e, come a me, confido

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