Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

50 13EATRICE CÈNCI — Dio lo abbia nella sua santa pace. E queste sono la moglie, e creaturina vostre? — Per 'l'appunto, Eccellenza. Appena mia Moglie è rientrata in santo, mi è parso. bene di fare il mio dovere conducendola a renderle reverenza e offrirle grazie col cuore, perchè, dopo Dio, noi ripetiamo da lei la nostra felicità. — Voi siete felici? — Felicissimi, Eccellenza, se la •memoria del perduto genitore non venisse di tratto in tratto a turbarmi; — ma i suói anni erano molti, e Morì come un fanciullo che si addormenti... Egli non aveva rimorsi su P anima „ ... e le sue notti io le so dire ch' ei le dormiva tranquille... povero padre! E sì dicendo si asciugava le lacrime. — E voi, donna, vi sentite felice? — Sì ,, prima la Vergine benedetta, e più che non si può immaginare col pensiero, o riferire con parole. Michele vuol bene a me; io lo voglio a lui; tutti e due ne Vogliamo tanto e poi tanto a questo bello angiolo nostro. Michele guadagna da camparci, e ce ne avanza; — sicchè, Eccellenza, ella vede che non chiamandoci soddisfatti sarebbe proprio un mormorare' contro la provvidenza di Dio. — Queste cose dicendo la donna appariva sfavillante. — Voi siete dunque felici? — domandò il Conte per la terza volta con voce cupa. — E si può dire in grazia sua, Eccellenza. Entrando in casa di Michele io ho appreso a venerare il suo nome. La prima parola che insegnerò al mio bello angiolo , sarà benedire il nome del caritatevole barone Francesco Cènci. — Voi mi riempite il cuore di dolcezza, disse il Conte dissimulando la rabbia che lo soffocava; e per infingersi meglio baciava in fronte, e vezzeggiava il fanciullo: buona gente! anime degne! Però quel poco, che io feci, non merita tante grazie; e a fine di conto, a noi altri favoriti con copia di beni corre obbligo grande sovvenire ai poverelli di Cristo. A che buono il danaro, se non per riparare qualche sventura? Havvene forse del meglio spèso di questo? Non lo mettiamo a usura su le banche del paradiso, dove ci vien reso a mille

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