Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXIV. - iL SAGRIFIZIO 481 San Giorgio; quanto lo amor suo; quanto lo zelo per tutto ciò ch'è convenevole e decoroso alla santa sede cattolica, ed alla dignità della sua inclita casata. E confermando col fatto le parole, mi sono risoluto di tenervene proposito io stesso; là onde ora non mi rimane che a -supplicare ossequiosamente la umanità vostra a prendere in buona parte questo mio procedimento; ed attendendo meglio allo spirito che me le ha fatte dire, che alle parole com' elle suonano, condonarmi quelle, che, contro la intenzione mia, avessero per avventura 'potuto sembrarvi libere di soverchio, e temerarie. Al Cardinale parve, come invero egli era, stranissimo il contegno del Farinaccio: distinguerne le cause interne non sapeva; ed uso a malignare sopra il bene manifesto, pensate un po' s' ci mulinasse su quel garbuglio misterioso. Non assenti pertanto al Farinaccio, nè lo respinse: prese tempo a pensarvi su, e gli somministrò naturalissima scusa allo indugio il pretesto di doverne conferire insieme a Sua Santità. — Si accomiatarono pertanto l' uno dall' altro piuttosto soddisfatti, che no; il Farinaccio perchè sperava riuscire nel suo intento di faveliare agli accusati, consigliarli, e dirigerli nelle difese: il Cardinale perchè contava conseguire, ad intuito del Farinaccio, la confessione dei prevenuti, ed ovviare così ai sospetti, ch' egli sentiva meritarsi pur troppo. Ambedue si accorgevano che il giuoco loro correva tra galeotto e marinaro; ambedue sentivano che s' ingannavano a vicenda; e nondimeno conoscevano essere l' uno necessario ali' altro pel compimento degli scambievoli disegni. Farinaccio allo svoltare della via aperse lo sportello di una carrozza, che stava lì ferma ad aspettarlo; e volgendo il di:. scorso a qualcheduno sedutovi dentro, favellò Eminentissimi, il disegno s'incammina a bene. Ora non perdete tempo un minuto, ed andatevene ad abbattere l' arbore che tentenna. La paura lo tiene pei capelli; se lo lascia, noti lo ripeschiamo più di qui a mille anni. In questo modo ragionando il Farinaccio indovinava ad un punto, e sbagliava: indovinava, che la paura dominasse l'anima del Cardinale nepote; sbagliava, che questa lo rendesse più mite per gli accusati; imperciocchè avendo mestieri della confessione loro per procedere con franco piede e capo alto alla truce conchiusione del suo disegno, e pel colloquio tenuto col Luciani essendo oggimai disperato di poterla ottenere per via di tormenti, strinse il Farinaccio come una leva per muovere quel masso che gli si parava davanti al cammino.. Credersi più scaltro che altrui è lo scoglio

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