Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXIII. — I dnunict 475 menti, ma tni promettano appena saranno compiti ( il che av- verrà presto ) di levarmi genuflessa .sopra le santissime loro ale verso il mio Creatore. Addio terra, limo stemperato di pianto e -di sangue; addio turbine di atomi maligni, che vi dite uomini; addio tempo, sfregio brevissimo sopra la faccia della Eternità: un raggio delle gioie celesti mi piove sopra la persona, e toglie via ogni pena... come mi sento felice! come sono contenta! quanta è soave morire!... • E declinato il capo sopra la sinistra 2.palla, cadde di nuovo in deliquio. _ • Il sole, fino a quel momento coperto dalle nuvole, trasparì in eotesto luogo oscuro da una finestra alta, e recinse con un raggio languido di autunno il seno e la faccia di 'Beatrice. I capelli di oro Sparsi per le spalle della vergine, e rimasti irti, ed attorti sopra la fronte di lei rifi'ettendo quel raggio, la fasciarono intorno con la corona luminosa, colla quale costumiamo effi giare la immagine della Madre di Cristo.. Mirabile caso, che dimostrò come la Provvidenza incominciasse a ricovrare la travagliata sotto il manto della sua misericordia; imperciocehè nei capelli, adoperati in •quel-giorno per arnese dell' osceno Martirio, incominciasse ad apparire un seguo manifesto della prossima sua divinità. Nessuno' osava alitare. D Luciani ora sbigottito, avendo sorpreso l' ,anima sua in atto d'intenerirsi: l' abborrita pietà avevaper un momento cagionato in lui lo effetto, che i Gentili attribuivano al teschio di Medusa. Il Ribaldella, con la faccia appoggiata sul banco, osservava costretto una 'specie di tregua di Dio co' suoi perfidi pensieri; e il notaro Grifo, per non parere, temperava inacehinalmente le penne, ma nón vedevalo spacco, però che una lacrima gli dondolasse in su e in giù per la curva dei ciglio diritto: povera lacrima! stava in'cotesto luogo come uno esiliato in Siberia, Beatrice con un sospiro tornò agli uffici della vita,* e suoi congiunti genuflessi innanzi a lei, presi da ammirazione, da pietà e da vergogna, esclamarono fra i singulti: --- Beatrice... angiolo santo... deh! tu_ ci addita il sentiero che noi dobbiamo 'tenere per imitarti. • Beatrice si sollevò alcun poco, e, raccogliendo quanto potè di spiriti vitali, con voce forte favellò: — Sappiate, morire! — E noi morremo — gridò. don Giacomo levandosi in piedi, e scuotendo su la 'faccia ai giudici le catene ond'era avVinto, - noi siamo innocenti: noi nò uccidernnio., nè facemmo *uccidere

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==