Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

474 . MATRICE CÙNCI Non Tti.' invidiate, vi supplico, la mia .corona -di' martirio, dacchè io, la porti più gloriosamente che se fosse- di gemme.. Udite! Uomini santi ci hannoammaestrato come noi non possiamo volgere le mani micidiali contro il nostro corpó, h fattura di Dio, senza fare violenza alla volontà suprema: ora; .quanto .a noi la da .parere› maggiore peccato distruggere ,con lingua dolosa la propria fama,: ch' è:la vita dell'anima? E notate, che la vita sembra più cosa 'nostra, e però maggiormente•facultati a disfarcene, che non della - fama; imperciocchè questa dobbiamo .tramandare ai nostri posteri, e per noi bassi ad aborrire -eh' eglino del proprio• nome si vergognino., o vadano •soggetti. a.-sentirSi: dire:.«, il vostro casato 'rammenta un parricidio- ». Dunque Roma pagana vide • una femmina .di partito - durare-costantissiina inaudite torture,. .e tagliatasi co' denti, la lingua gittatla in faccia. .ai •carnefici suoi, .piuttostochè scuo.prire, la- congiura alla. quale ella aveva partecipato pur troppo (6); ed io, vergine ingenua e cristiana, non saprò sopportare , i tormenti in testimonio della mia innocenza? Sciagurati! E che -cosa pensate„con la. vostra viltà conseguire? Forse di conservare la vita?.E.non vi accorgete, che la si vuole spenta non già come- fine, bensì come- • via che conduca ,a intento oggi- -mai: stabilito; . .questo • pare che' basti la nostra morte,, la quale oggimai ci avrebbero dato, ma si richieda eziandio la:nostra infamia? Ora, avete voipensato .qual possa essere questo inlento? Chi può lanciare lo. sguardo- nello abisso d'iniquità -.della Corte Romana.;--e distinguere .tuttill disegni tenebrosi che .si ravvolgono .là. dentro?' Nella passata .agonìa una larva traversò caligine della mia . mente, e migliaia di voci .le .urlavano. dietro: avarizia! avarizial. La lupa sacerdotale .già, assaggiava la sostanza .dei Cènci; e. trovatala buona,. l'è cresciuta :la fame col-pasto. Molti. sono i lupi dal muso affilato. .venutici da Firenze,, che mostrando le costole ignude, e battendo Aenti a,denti; gridano preda. E il papa gliela darà... I vostri -,delitti sono vostri averi. Voi .perderete tutto; la, buona rinomanza; che nessuno. al Mondo poteva tarvi..,, avete, cla ; per • voi, stessi gittato .via,, la •vita e la roba, cose caduche ed in potestà- altrui, vi, torranno quando loro- torni in, acconcio. lo, -che tronchino,11,giorrii nliei, ,e con. la vita mi rapiscano gli averi, non contrasto; e v9lendolo,ancora, io. non potrei.; ma sta nel mio, pugno. la fama,..e .questa non perverranno a rapirmi. Mentre tutto ciò' ,clie terra. mi abbandona. ecco che più mi si stringono allo spirito due a,ngioli; quello che, .ha in custodia la innocenza, l' altro..che premia la costanza; e grande, miei diletti, sento. il ,potere, loro sopra di me, avvegnadio non solo mi sostengano in mezzo alP atrocità dei miei tor-

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