Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

471:i BEATRICE CENCI gola e il petto ; umore visco'so gh gocciava giù dalla bocca e dalle narici; gli.^.ocehi venati di sangue gli scoppiavano fuori dai cigli, e., ciò nonostante singhioiza ringhioso: — Con... confe... confessate— scellerata! — Sono innocente. ' — Qua... tosto le cordicelle.., la tortura delle Cordicelle... Cotesta era una infame contesa,: gli astanti erano sazii dello spettacolo; i carnefici stessi spossati dalla fatica; Beatrice , non dava più segno di vita. — Le cordicelle, vi- dico... le cordicelle....— tra un tiodo e l' altro di tosse' singhiozzava 'il Luciani.. I valletti del boia sbigottiti 'StaVano inerti, é l' ira strozzava il Lucani, "che ormai balbutiva suòni , indistinti. Costoro infatti non potevano immaginare che, il Presidente avesse il 'cervello a •segno; impercioechè il tormentò delle cordicelle consistesse iii infinite cordicelle sottili e taglienti,' con le quali si avviluPpava e stringeva il .martoriato per modo,: che recisi 1 nervi, le vene e le ,carni, il. corpo di lui diventasse tutta una piaga; e compariva manifesto che non potesse applicarsi in Mesto stato alla paziente, senza volerla finire. Sopra il limitare della porta, dirimpetto al banco dei.. giudici, ecco si presenta la faccia livida di niastro. Alessandro: -si soffermò alquanto, Volse uno sguardo tenue' sopra' cotesta scena.;,' e., sembra, tutt'oche boia, che qualche cosa sentisse, avve,gtadio nel volersi abbottonare ,la Soprayvesta ,vermiglia la mano gli saltasse da un occhiello alt' altro senza poterne venire .a capo: da cotesto indizio in fuori non si palesò altro in lui che desse ad argomentare cornmozioné., 'e fu visto accostarsi impassibile alla paziente, guardarla fissa, e toccarle i polsi; ciò fatti), con quel suo cipiglio, che metteva il ribreúci. 'addosso agli stessi nonchè ai condannati, rivolto al Lticiani fa.Vellò• in que- sta sentenza: . — Illustrissimo, spieghiamoci chiaro; volete voi ché la 'paiiente confessi, o che muoia? • — Morire, adesso? — Dio ne liberi! Bisogna che .confessi... — E allora per oggi non può sostenere altri to-émenti. . Così a quei tempi il carnefice insegnava uùianità , e convenienza ai giudici: ai tempi. nostri non le insegna loro ne'ssuno; le sanno , dà se. - Mastro Alessandro, proruppe il Luciani indispettito, deP l'arte vostra io credo intendermene quanto voi, e....• notaro Ribaldella , che si agguantava alla fortuna del Luciani -come all' ancora della speranza, presagendo imminente

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