Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

(:AP: - • I GIUDICI 467 • pericolante, scrisse sopra un pezzetto -di 'ocarta una- parola • ed umile in atto glielo porse mentre stava per finire il discorso. Lo vide il Luciani ed i suoi occhi 'balenarono di .ferocia e di superbia:' rilevò il .- capo-- e ' prima' lo' volse al 'lido creato con tale un garbo; che 'pareva . volesse dargli un morso, -e gli volea sórridere, poi Al' atiditore Valentino Turchi, e. Continuò a . diret — e meriterebbe plauso se,non ci togliesse- modo di . speriniew. fare la tortura capillóruid, che . presagiva 'applicare in questa mattina; e voi - siete troppo rotto nella pratica.delle cose eliminali per non sapermi istruire, 'come questa prOva partorisca quasi senipre ottimi effetti. . • Il notaro Ribaldella sopra il frammento di' earta aveva segnato: — E la tortura ccipillorion? L' auditore Valentino Turchi declinò a posta sua il capo con- fuso; il Luciani insistendo favellò': — Anzi per me sono di avviso, che .si abbia stamani a incominciare dalla tortura capiltorion; secondo, poi quello che butta., noi ti -regoleremo. — Oh! sì, canoe dice' il proverbio: Come il padron ci tratta; e noi lo serviremo. ' Allo ;apparire di 'Beatrice pallida, in aria sofrrente , con ali occhi' smorti dentro Mi cerchio azzurro, il Luciani, sempre in atto, di mastino qttando, 'si posa, 's' ingegnò, per quanto gli era dato, comporre a mitezza il sembiante sinistro e . la voce arrotata: — Genti' donzella! quanto il mio cuore abbia patito nel do-- VerVi porte aitormenti, Dio •-.ve 'lo dica per me; chè con .parole convenevoli non' potrei dimostrarVelo io. Aneli'. io sono -padre - di fanciulle . per età, se non per bellezza , 'uguali a voi; e nel vedervi straziare, non senza sgomento ho 'interrogato me stesso: Luciani,- qual . Mente, quale animo sarebbero i tuoi, se tale aspro governo. facessero d'el sangue tuo? -Dovere di. magistrato, sensò di uomo, pietà di cristiano mi persuadono raccomandare'voi stessa a voi.--Deld vi calga della vostra gioVanezzal .A che monta la pervicace caparbietà vostra? lo ve l'ho 'detto, e• vel ripeto adesso; abbondano in processo le prove per convincervi rea: la •confessione -vostri • Medesimi' complici vi .condanna.' Meritatevi con ingenua confessione la grazia 'del beatissimo Padre. Delle somme chiavi, dì cui • egli ha -P auguSto. ministero, troppo .pi' gli piacque adoperare quella che' apre,..dell' altra che serra.- SoprattUttò a lui talenta la 'fama di benigno;. e davvero, qual è nel nome, così nei' .fatti vuoi dimostrarsi' Clemente. Non. mi SfOr-. zate, via, signora Beatrice, ad 'usate rigore; considerate che -tormenti da voi, mio malgrado, - -patiti sono quasi piaceri 'in paragone delle atroci torture- (e - qui lasciò libero- il corso alla

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