Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

430 BE 1TRICE CP:\ CI Addsso adesso vedremo se non è vero - mormorava il Luciani, come se le tenesse il bordone. — Siete accusata, e dalla procedura resulta provato sufficientemente, avere voi fatto dono, o dato per giunta di prezzo al nominato Marzio un tabarro scarlatto trillato di oro, che fu già del defunto. conte Francesco Cènci. — Non è così. Il padre mio donò quel tabarro a Marzio suo cameriere, prima che da Roma si partisse per la Rocca Petrella. — Siete accusata, e dalla procedura resulta abbastanza provato, avere voi fatto commettere la strage paterna alla Rocca Petrella il giorno nove di settembre dell' anno millecinquecentonovantotto, e ciò per comando espresso di Lucrezia Petroni vostra matrigna, la quale impedì che si commettesse il giorno otto per essere la ricorrenza della fksta della Santissima Vergine. Olimpio e Marzio entrarono nella stanza dove giaceva il conte Francesco Cènci, al quale era ,stato precedentemente. propinato vino coli' oppio; e voi, in compagnia di Lucrezia Petroni, Giacomo e Bernardino Cènci, attendevate Dell' anticamera la consumazione del delitto. I sicarii essendo tornati indietro sbigottiti, voi gl' interrogaste, che cosa ci fosse di nuovo: alla quale domanda avendo essi risposto •non sentirsi cuore a bastanza per ammazzare un uomo che dormiva, voi li rimproveraste COM queste parole: « Come? se preparati non siete capaci di uccidere mio padre dormente, immaginate se ardireste di pur guardarlo in faccia se fosse desto! E per venire a questa conclusione voi avete già riscosso .quattromila ducati? Orsù, poichb la codarffia vostra vuole così, io stessa con le mie mani ammazzerò mio padre, e voi non camperete molt6 ;). Per le quali rampogne e minacce i sicarii rientrarono nella stanza dove giaceva il conte Francesco Cènci, ed uno di loro postagli sopra 1' occhio .una gran ferla, 1' altro gliela conficcò prima nella testa,• e oi nel collo, donde accadde la morte del prefato conte. I banditi riscosso il saldo del prezzo si partirono, e voi, in compagnia dei fratelli e della matrigna, strascinaste il cadavere del trafitto genitore sopra una vecchia loggia, dalla quale lo dirupaste su di un albero di sambuco. Che rispondete? • Signori miei, rispondo che domande di tante, e tanto Orribili perversità vorrebbero volgersi più acconciamente ad un branco di lupi, che a me. Io le respingo con tutta la forza del, l'anima mia. — Siete accusata, e lo chiarisce il processo, avere voi conr •segnato alla donna Laurenza Cortese, cognonainata la Mancing un lenzuolo intriso di sangue perciò lo lavasse, ponendo mente

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