Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXII. LA TORTURA 409 venuti i Cènei, ma anche tutta la casa. Alcuni rimasero sopra le soglie delle stanze con le spade sguainate, per impedire Io accesso da un luogo ad un altro. — Siete arrestati per ordine di monsignore Taverna, gridò certo uomiciattolo * bistorto, che pareva un grimaldello; il quale postosi le mani su i fianchi, si dava aria da Sacripante. — E perchè? interrogò don Giacomo, con voce che invano ostentava sicura. — Questo saprete, a suo tempo e luogo, nello esame. Intanto con vostra buona licenza... Ma ciò diceva per ischerno ; imperciocchè non avesse anche posto fine alle parole, che già con le impronte mani lo aveva frugato da capo a piedi. Assicuratosi per siffatta guisa ch' ci non portava addosso neppure il breve, lo interrogava beffardo: — Avete armi sopra di voi?.., Confessatelo addirittura, che sarà pel vostro meglio. — Ma parmi, che ve ne Siate Chiarito con le vostre mani abbastanza. Altri nel medesimo tempo, con pari diligenza e improntitudine maggiore, ricercavano Lucrezia e Bernardino, i quali sbigottiti lasciavansi fare, e piangevano. Certo sozzo, e avvinazzato sbirro si attenta stendere Ja mano sul seno della Beatrice; ma questa, prima che lo arrivasse, gli lasciò andare su la guancia un potentissimo schiaffo. Prorupperó in risa i compagni, e talune consolandolo gli disse: - Guanciate di femmina non fanno sfregio. - Canchero! Sgraffia la gatta, rispose il birro simulando allegria; e Beatrice allora, senza sdegno, alteramente parlò: — Persone infami non hanno diritto di mettere le mani addosso a gentildonna romana: mi chiamo pronta a seguitarvi dove comanda monsignore Taverna ; ma voi procuraté starvi lontani da me. Nel punto stessó un altro sbirro, fetido di tabacco e di lezzo, pretendeva frugare donna Luisa, che lo guardava in molto truce maniera; senonchè il bargello lo ammoniva: — Rimanti, Piero; chè non ho ordine per lei... Intanto i fanciulli, desti al rumore, nelle contigue stanze spa- ventati piangevano, più degli altri il lattante; sicchè quinci usciva un suono, che percuoteva le anime di pietà e di dolore. Donna Luisa, tra Io amore di moglie e lo amore di madre perplessa, dsitò uno istante alfine cede al grido maggiore della natura, e muove ad acchetare i figli, e a porgere la mammella 52

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