Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XXI. - 'M MANTELLO ROSSO 3.83 prore, è apparecchiate tutti gli• arnesi quoad torturaín , prepara- .toriam usque ad ~nem, col gran' trespolo, la capra, i tassilli, le cordicelle, insomma ogni cosa, .'e ,Per benino: 'Senza compassione, *;; irnperciocchè nel 'deserto del!' anima del bargello cotesto pozzo non venisse mai Scavato, o se scavato una volta, da tanto -tempo lo aveva • riempito, che qualunque traccia gli era ormai scomparsa perfino dalla memoria' - senza 'compassione dunque, ma con tristeiza , egli 'calcolò con quanti strappi angtsciosi , con - quanto stritoli» di ossa avrebbe dovuto quel 'misero scontare il riso, forse ultimo che gli 'era comparso sopra le labbra. Appena il l'3argello e Marzio uscirono dalla stanza, il Vicario,, vano quanto iniquo, si provava a scari care la emiliaziOne sopra la moglie. A simile intento, con aria di rimprovero incominciò favellando alla donna: Carmina io ve V ho detto le mille volte, che a voi non Conviene entrare colà' dove non vi spetta. Ora, vedete che coga n' è avvenuto? Cotesto ribaldo, viscere mie, vi ha preso à scherno, mancandovi sconciamente di rispet,to. • -Di me? - rispoSe la donna con profondissima convinzione: - In verità io credo che sbagliate, ch' egli abbia riso di voi, cuore mio dolce. Di me ?" Coine di me? Egli ci avrebbe penato due volte ... , e si alzò, appoggiandosi ai bracciuoli del seggiolone, mordendosi le labbra." " • — Mi pare ch' ei non ci abbia pensato nè mancò una, gioia. mia: in quanto a me, la Dio grazia, non sono ancora tale; - e così favellando si volse ad uno specchio contornato di larga cornice di ebano appesa in cotesta stanza. Il vetro era verde, come per ordinario a quei tempi si fabbritava nelle officine di Murano a Venezia,' e l' umido della muraglia, squagliato il mercurio, ne aveva fatta rifiorire tutta la foglia. La natura veramente con madonna Carmina si era comportata peggio che da matrigna: aggiungete gli anni, parecchie infermità, che non importa dire qUali, e il matutino disordine; e, come se tetto questo non fosse anche troppo, il vetro traditore verde, e rifiorito, si mise a parteggiare pel vicario. Ella vi si contemplò' dentro, e conobbe in coscienza. di non poter sostenere il contrasto. Caso unico, io credo, così nelle antiche come nelle Moderne'. storie; conciossiachè nelle femmine la vanità sopravviva alla bellezza come il fosforo dura a brillare' nella notte anche dopo la morte della lucciola. Il Vicario uscì trionfante; però evitava la prova dello specchio: Se vi si fosse Sottoposto si sarebbe per avventura convinto, che Marzio aveVa risò di ambedue.

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