Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

3115 BEATRICE CÙNCI alle labbra conviene apporre un sigillo di piombo a mo' delle bolle di Sua Santità... — Eh! potendo sarebbe la strada più breve... ed anche di ferro ,potrebbe fare al caso. _ — Lo credo 'anch' io; ,- disse Marzio, e- guardò sott' occhio Olimpio; ma gli parve ch' ci stesse sule parate: tese l' orecchio, e non sentì muovere alito nella contrada, imperciocchè faccia più rumore il polso di un tisico battendo, di quello éhe menasse il biscazziere co'suoi saltelli misurati. Intanto giunsero davanti a un tabernacolo della Madonna ove ardevano due lampade. Olimpio, che caínminava a mano manca di Marzio, sollevò la destra per cavarsi il cappello davanti la devota immagine; e Marzio, colto il destro, si volse improvviso sul fianco sinistro, e gli cacciò lo stile fino alla impugnatura nel ventre. Olimpio stramazzò gridando: • 7- Marzio, che fai? - O Santa Vergine aiutami! E Marzio gli fu sopra dicendo: Tu ti sei condannato da te, Olimpio, quando -hai convenuto, che la bocca ciarliera vuole sigillo di ferro; e così piaccia a Dio, che a questa ora basti; - e mentre Così favellava attendeva a finire con altre coltellate Olimpio. SicChè parendo a Marzio eh' ci fosse vicino a spirare, asciugato prima lo stile sopra i panni dl moribondo, si segnò davanti la Madonna dicendo: — Di questo sangue dovrò rendere, conto un giorn6; ma tu, Madre' di Dio, conosci' se l' ho sparso per me'; Se così non faceva, costui avrebbe- mandato in perdizione intere famiglie, ed una vergine, che nel dolore e nella bellezza ti assomiglia, se non «nella gloria. — E riprese il suo cammino come se davanti al tabernacolo avesse recitato il rosario, non già -commesso 'omicidio. Brutto, ed infelicissimo miscuglio di devozione e di ferocia, pur troppo a cotedi tenipi comune. Però giunto allo albergo ripose con- diligenza vesti, danari, ed ogni suo arnese nella valigia; e quando la notte diventò più profonda, lasciató il saldo del suo debito sopra la- tavola, levava il piede riducendosi a dormire in altro albergo, col proponimento d' imbarcarsi il giorno successivo al1, alba sopra qualunque inaviglio salpasse dal porto. — Il biscazziere, che ' da lontano aveva sbirciato il caso, saltellò, saltellò -secondo l' usato costume, frettoloso presso Olimpio; ma lo trovò spirante. . — Don Olimpio! Ti ha ammazzato don Marzio, eh? per paura che tu' scuoprissi alla giustizia quella matassa dei Cènci, eh? -- E lo covava con tutta la persona avidamente curioso. — A

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