Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

372 BEATRICE .CENCI — E chi' ti ha detto, che io ,non ti voglio -bene? Anzi io te •Rès vo" più che al pane.... E .quel Marzio, che tu onori come tuo sopracciò, intanto ti !Astratta, e ti nega danari... — Figurati! Sai tu.' .che cosa mi ha detto quando gli ho esposto che non avevo quattrini? Se sei povero, impiccati.. Ti ha.. detto?, • . :Già! e che• gli, dicessi dove Nolevo andare; .perchè se io prendeva a ponente, egli si sarebbe indirizzato per. levante... .Le sono cose da 'far piangete i sassi; — e il biscazziere beveva a fior di labbro, e poi profferiva il boccale a Olimpio, che se' ne andava, in fondo 'senza pren.der.• fiato — solite •ingratitudini degli ,uomini: finchè hanno bisogno, ti fanno vedere Roma e torna;. passata la festa levano l'alloro ; e chi ha .avuto ha avuto... — Proprio così; ma! — Ed ora, che farai? Se potessi aiutarti fa capitale di me, e tu vedrai se per gli amici mi sento capace a entrare ,nel fuoco in camicia. Degli ,.nomini bisogna dire come dei cavalli: alla svolta ,ti provo..., beviamo... — Deviamo! rispose Olimpio; e dopo avere bevuto, ed essersi asciugato col dorso della mano, la bocca,, continuò: —Non saprei. Se potessi far tenere sicuramente una lettera a .Roma alla famiglia Cènci , sono certo, che non mi mancherebbe soccorso... perchè bisognerebbe che mi soccorressero_ — Sì, eh?— incalzava -il biscazziere, tenendo le Orecchie tese a modo di lepre che abbia _paura, e i muscoli della ,sua faccia si dilatavano come l' erba sul finire dello agosto per una-scossa. di pioggia: mostrava la gioia degli animali carnivori quando, nascosti, fra i .cespugli, vedono, 9 sentono accostarsi saltelloni la preda. è era affatto vero, che Marzio -avesse profferita la 'villana ingiuria contro Olimpio; .,tutt' altro: egli lo aveva con molta benevolenza chiarito come da più giorni fossero terminati i mille zecchini di parte sua, e come, parendogli urgente di levarsi enframbi dal regno, non poteva consentire ch', ei si lasciasse rubare per 'bische, o. spendesse per • taverne anche la moneta, necessaria al viaggio; ma Olimpio mentiva scieritemente, e fingeva un torto per farsi, ragione: caso frequentissimo a succedere tra genti malvage; e, quello che sembra più strano, cileno stesse talora col credere alla propria bugia arrovellano se non vengono salisfatte per ingiuria,- che non hanno mai ricevuta. Non, pertanto a Marzio, ripensandovi su, parve non avere pra-

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