Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XIX.• 1..11 FANTAS1ME 341 parve che presentasse, e presentava certo le seinbianze di Olimpio. il Conte, tenendo il braccio sospeSo fra il desctv e la bocca, prese a dire': Ch' è- queSto?Sono io diVentato don Giovanni , Tenorio, e vói., mio bello 'spettro, Volete sostenere le parti del conunendatore di Lojola.? 'Ma io mi . permetto -osservarvi, che il Commendatore era 'stato invitato d'a don Giovanni,' ,voi. venite spontaneo; la quale improntitudine- sconviene altamente a spirito bene .al.levato inoltre il. .Commendatore era. di marinò, • e voi di qual materia siete? Ad ogni -modo, ben venuto signore spettro, e se garba mangiare, mangiate, che buon pro vi faccia. Mirabile, a dirsi! Appena ebbe .il conte, profferito coteste- parole,"-che . lo' spettro, come Se, lo travagliasse, quella terribilissima infermità., Che i medici chiamano bulimo, ò farne canina, si gittò• frenetico Sopra le vivande imbandite, e tutte le- fece-sparire ,in un battere di occhio, arraffando anche il piatto posto davanti al Conte: nè qui• fermandosi ingoiò tevagliuoli, é tovw. glia; pòi azzannò lo stoviglie, e stritolandole co' denti ne trangugiava i .pezzi .(19. Al conte, fra . maravigliato , e atterrito, non • bastò di • salvare nulla, nemmeno il frusto. di .,carne fitto 'dentro la forchetta; ogni cosa divorò lo insaziabile:•vampiro : poi ridivenne immobile;. e guardando fisso ii conte, con la bocca 'aperta,. e mostrando i denti ripetè: --Ho fame!... ,Per la -morte 'di Dio! — :esclamò don Francesco, ostentando una .baldanza che era lontana dalP•animo suo, — che cosa ho a darti io? — E scorto in un angolo della caverna certo fascio di paglia, lo spinse presso a cotesta belva dicendo: Prendi, divora.. E lo spettro divorò anche là , paglia. Terminata che• l'ebbe, tese come prima la orribile faccia 'verso il conte, .urlando• a bocca aperta: . Ho, farne! — Io non ho altro a ..darti... mangiati il cuore..., — Ho fame!. ho fame!..... non il mio ,cuore, ma la tua carne io Mangerò, cane, che mi hai fatto 'morire di fame..... E infuriando ,come belva rovescia tavola e lumi, e si avventa alla vita, del conte: questi provò svincolarsi; sennonchè , • sbattuto giù come sasso da forza irresistibile, si sentì _mordere di

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