Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVIII. - nou 391 citiate non ardivano accostarsi a noi chè eravamo troppi, ed avevano già fiutata la polvere dei nostri archibugi (17); però da lontano gittavano tali strida desolate, che fendevano il cuore. Colui, mozza ch' ebbe la testa all' ultimo aquilotto, 'ci disse: « Orsù, miei bravi, volete voi guadagnare due volte tanto danaro di quello che avete avuto? Andate a rimettere questi tre aquilotti morti nel nido donde gli avete cavati. Non ho meco altra moneta; ma venite a Rocca Ribalda , ed io conte Cènci vi manterrò la promessa ». A noi parve per quel giorno averne avuto d' avanzo; e poi comunque bèstie , le aquile avevano patito troppo strazio. Allora il barone si allontanò fischiando dall' altra parte del monte, senza nè darci, nè aspettare il saluto. — E tutto questo che monta? - notò un vecchio bandito che pareva nato a un parto col Caronte della cappella Sistina - O come hai provato, che tutto questo non accadesse per opera del demonio? — Ma o non hai inteso, che il barone era il conte Francesco Cènci di Rocca Ribalda? — Bella ragione! Non poteva il diavolo aver preso la sembianza del Conte Cènci? E mettiamo il barone da parte; o le aquile e gli aquilotti non potevano essere demonii? — Ma vedi il caparbio! Ho sempre sentito dire che il diavolo è un gran signore. Ora pensa s' egli avesse voluto prendersi briga di una povera creatura come sono io. Eh! un'anima poi pesa quanto un' altra nelle bilance del diavolo. — E dodici fanno una dozzina. — Ma, a caso, portavi addosso nessuna .reliquia?... — Che domande! - Sicuro, eh! - Avevo un breve con la orazione di Santo Brancazio contro le streghe; un cornino di mare per la jettatura; la medaglia di San Tebaldo, oltre ad un pezzo di lumen Chrisii in tasca... -- Tutto questo può bastare; ma per chi va pei monti è necessaria la medaglia di San Venanzio. Ricordatevene, figliuoli; il maligno, capite Orazio, il maligno s' ingegnava farti morire senza !sacramenti, e portarti diritto dentro lo inferno: di qui, figlinoli;chè posso essere padre a tutti voi altri, comprenderete

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