Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

120 BEATRICE CENCI ,sconosciuto sporgente dalla balza, che rideva mostrando i denti a guisa di lupo quando ha farne; mi si abbagliarono gli occhi, e un sudore diaccio 'mi corse lungo la spina... Santa Vergine! Quale orrore! Nel menare colpi io aveva per inaVverténza ta. - gliata più 'che inezia la -corda •già abbastanza sottile, la quale ud teneva 'sospeso.... mi 'pareva che Mi fosse, e. certo riti era créscitito il 'vedere; imperciocchè 'io distingtiesSi. cedere, e disfarsi' ad' Uno ad uno i -fili della fune, e 'gli occhi taglienti dello :sconosciuto segare con le pupille la • parte rimasta' 's-alda In quel puntò sentii come darmi di un grosso picchio sul capo, rimpiccolire la statura, strizzarmi nelle costole .;e diminuire di grossezza: Chiusi gli , occhi, e • vidi •fuo&i .; .gli riapersi . ben to- sto ;" .però che qirattro graffi 'Morosi nella fronte ini-arnmonissero che accorressi a difenderli; se non voleva 'che le- aquile me li :cacciassero di nido, come io -aveva fatto agli aquilotti loro. I .fìatelli, temendo che iò mi fossi- abbandonato non sapevano sovvenirmi in altra maniera, che gridando « coraggio, fratello! Orazio, da' bravo! » e ~dò • alla corda terribili squassi, per cui ogni- momento più 's'indeboliva ... ' Sono- presso all'orlo dello abisso due... •braccia... un braccio. . . tremendamente atterrito stendo una mano al ciglione, . getto il nido, e Con l' altra mi aggrappò• convulso, e bene-'mi avvisai ; imperciocchè i miei *fratelli , appena ebbi Mostrato il capi); lasciassero la fune, e fuggissero via urlando da spiritati: pure; come Dio volle, ne. uscii a salvamento, e mi gettai avvilito sopra la neve. Lo- scOnósciuto con quei suoi - occhi di vetro mi guardava curiosamente, e mi esaminava in silenzio il capo.: strappommi tre o quattro capelli, se gli recò nel palmo della mano, sempre égaminando; li pose di contro alla luce, li tagliò, e finalmente ridendo mi disse « tu hai avuto paura ». I fratelli intanto, riavuti dal primo stupore, si 'accostavano levando gli occhi al cielo, 'é a grande stento .si persbadevanò .che ib fossi quel desSo di prima. I miei capelli, in uno 'istante di ago,- Jiìa,, di neri si 'erano mutati in bianchissimi (16).. Le stranierò Con certi' suoi argomenti . ci dette ad intendere essere avvenuta naturalmente- la tosa, -che io., non compresi allora, e molto meno saprei ridirvi adesso', Mentre favellava eti trasSe di tasca un suo pugualetto, e, senza punto cessare dalle parole, tagliò' il capo agli aquiloni. Le aquile ferite, e spennac-

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