Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

3'13°0 BEATRICE CiiNCI IL giorno appresso sopra la sponda desolato., fra un can,, neto , per la sabbia s' incontra un cadavere gonfio, pientè di arena i capelli, gli occhi e la bocca: la sua pelle mostra í colori delle erbe marine: gli occhi, comunque spenti, paro che cerchino sempre qualche cosa, nè mai si giunge a farglieli stare chiusi: - egli sembra morto di piacere... veramenteil bacio della ondina gli ha dato la morte. — Ma Giacomo Cènei sul punto di spiccare il salto fatale ei tenuto forte da due mani sul parapetto, ed una voce nota lo chiamò: — Forsennato! che fate voi? Giacomo attonito levò un momento il capo, e poi l ripiegò verso il Tevere. Ogni canto era cessato; le voci tacquero, la bella faccia della ondina disparve. Allora la sua anima, spinta fino allo estremo limite dello infinito, stornò aborrente agli uffici consueti della vita, e vide, e conobbe l' amico Guido Guerra. — Oh! Guido... — Sciagurato! - Tra commiserando, e rimproverando proseguiva monsignore Guerra; e i vostri figliuoli? Giacomo scosse le spalle, e non rispose verbo; lasciò condursi rifinito di forze come uomo senza volontà; solo quando si accorse mettere il piede sopra la soglia di casa sua, volto a monsignore Guerra gli favellò: — Amico, se voi credete che Io debba ringraziarvi, v'ingannate. A questa ora, voi non impedendo, io aveva letto il laus Deo della vita, chiuso il libro, e conosciuto com' era andata a finire: non bene, per dio, non bene; ma siccome potrebbe andare a concludere anche peggio, così mi contentava. A rischio di passare per ingrato, no, io non vi ringrazio. Nello entrare in casa gli si presentò una vista assai strana. « Temistode, narra Plutarco, vedendosi perseguitato dagli « Ateniesi e dai Lacedemoni, si gittò in seno a speranze dub- • biose e difficili rifuggendosi ad Adnieto re dei Molossi, dal « quale era avuto in odio per certa repulsa superba fatta alle « istanze di lui nientr' egli teneva la suprema magistratura in « Atene. Pure Temistocle, temendo adesso più la nuova ivi- « dia dei suoi nemici che lo antico sdegno del re, determinò

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