Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVII. - IL TEVERF. 207 e gli uomini destinati a sostenere in quella una parte distinta raccolti a mensa parlavano del regno della ragione, e della felicità universale. Cazotte torbido taceva. Interrogato circa alla causa della sua mestizia, rispose: « con gli occhi della mente prevedere orribili fatti »; e siccome il marchese di Condorcet Io scherniva , egli gli disse: « voi, Condorcet , vi avvelenerete per sottrarvi al carnefice ». Scoppiano risa, e gridi giocondi. Cazotte continuando predice a Chamfort, che • si taglierebbe le vene; a Bailly, a Malesherbes, a Boucher, che morirebbero sul patibolo. — Ma almeno saranno risparmiate le donne? — esclamò allegramente la duchessa di Grammont. « Le donne? Voi, signora, e bene altre dame con voi saranno condotte alla piazza della Giustizia con le mani legate dietro il dorso ». — Per modo che voi non mi lasciate nemmeno il conforto di un confessore? « Confessore! L'ultimo condannato che lo avrà, sarà - e dopo avere esitato un momento - sttà il Re di Francia ». I convitati compresi da terrore si levarono; e, quasi per provocare presagi meno tristi, a lui, in procinto di partire, domandò la duchessa; — E a voi, profeta, qual destino riserbano i cieli? Piegò la testa, e, meditato alquanto, rispose: «Nello assedio di Gerusalemme un uomo per sette giorni di seguito fece il giro dellt mura gridando con voce di terrore: sventura a Gerusalemme, sventura! Il settimo giorno gridò: sventura a me! E al p.unto stesso un sasso enorme briccolato dalle baliste romane lo colse, e lo stritolò ». Ciò detto salutava, e partiva; e come disse avvenne (10). Non vi basta? Ebbene; eccovi uno esempio di caso recentissimo, accaduto durante la mia prigionia. Nel 17 maggio 1850 il Giornale dei Dibattimenti, dopo avere narrato che una larva bianca compariva alla casa degli Hohenzollen quando stava per succedere a qualche membro di cotesta. famiglia alcuna sventura, assicurava correre voce, che nella notte del 10 aprile 1850 la dama bianca era comparsa nel castello di Berlino. La sentinella del reggimento imperatore Alessandro dei Granatieri gridò tre volte: « chi viva? » Non ottenendo risposta, insegue il fantasma con l' arme di contro al muro, dove ella sparisce. Nel 22 maggio successivo Sefeloge trasse una pistolettata al re 38

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