Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. XVI. - IL MEMORIALE 217 rabile , e sicura; essere iniquo offendere tanti innocenti per colpa di un reo. Poi si condusse al carcere di Beatrice l'animò a fuggirsi seco lui, ma la rinvenne ferma nel suo proposito di sopportare quello che alla Provvidenza fosse piaciuto disporre di lei. Venutogli meno _ogni argomento, prese il memoriale; la confortò come seppe, provò allontanarsi, tornò indietro: sentiva, nello abbandonarla, scoppiarsi il cuore come per morte. Finalmente a- lei, che non cessava scongiurarlo deporre per lo amore di Dio ogni disegno di vendetta contro il padre suo, baciò, e ribaciò affettuoso le mani, e poi si allontanò con passi concitati esclamando: `« Fatale! fatale! » Olimpio si salvò per la scala del giardino; Marzio uscì dal palazzo montato sul cavalle storno, portando su le groppe di quello avvoltolato il mantello scarlatto trinato di oro.

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