Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

256 BEATRICE CÙNCI garzoncello pastore conobbi, che tutte le sere Annetta andava alla Querce della Vergine, e genuflessasi tratteneva lunga ora a pregare davanti la Immagine. Certa sera il garzone vide passare a cavallo un uomo, che alle vesti ed al portamento gli parve un barone. Costui fermò il cavallo, e stette a considerare la fanciulla finchè essa non ebbe terminata la preghiera: allora andatole incontro, parve che s'ingegnasse di entrare in colloquio con lei; ma essa lo aveva salutato, e tirato innanzi pel suo cammir. La sera successiva il garzone, stando nel medesimo luogo à pascere pecore, vide sbucare dal macchione due bravi,, che sorpresa la giovane le bendarono gli occhi e la bocca, e lei, invano dibattentesi, strascinarono via. Il pastore aveva taciuto per paura, adesso parlava per guadagno; siccliè con diligenza ne cavai fuori informazioni precise • su le vesti, e su le fattezze dei ribaldi. Presi a tenere di occhio alla, ròcca ; nella notte mi aggirava intorno alle sue mura come un lupo, nel giorno mi appiatlava dietro le siepi o su pei rami degli alberi. La ròcca stava chiusa come la cassa dello avaro. Ma un giorno si aperse, e ne uscì fuori un uomo, che ai panni riconobbi per uno dei bravi veduti dal pastore:, procedeva cauto, e portava, come diciamo noi, la barba sopra la spalla; ma io gli piombai addosso a guisa di falco: egli era atterrato, sotto i miei ginocchi, ed io gli teneva le mani alla strozza, prima che ,avesse avuto tempo di sapere che cosa fosse. — Ti salverò la vita, gridai, se mi confessi come uccidesti la fanciulla della Querce. Livido dalla paura, egli mi narrò che il suo padrone Conte Cènci vista la fanciulla, e trovatala bella, concepì desiderio di averla alle sue voglie; però che a lui e ad un altro servo ordinava rapirla, e portarla nella ròcca , reputandola facile acquisto; ma vedendo che con la fanciulla tornavano corte le lusinghe, e le minacce non riuscivano meglio, e parendo al Conte di fare anche troppo onore a cotesta villana, era ricorso alle violenze, alle quali la fanciulla aveva risposto menando valorosamente le mani. Onde il Conte l' aveva presa pel collo, ed essa lui, e caduti per terra vi si erano rotolati dandosi a vicenda morsi e percosse. Alla fine la giovane, come

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