Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

250 BEATRICE CENCI il Conte Cenci. Le scelleraggini quotidiane di cotesto maledetto mi hanno sempre più confermato nel mio proponimento; perchè levandolo dal mondo, oltre a satisfare la mia vendetta, mi parrà acquistarne merito presso gli uomini e presso Dio. Ma poichè questo caso vi addolora, io noi commetterò sotto i vostri occhi: di più non posso fare per voi ... non vi affaticate a parlare... nessuno potrebbe dissuadermi — nessuno; ciò che deve compirsi si compirà: di ferro ha ucciso, di ferro ha da morire.., sono parole di Cristo. -- E come potè recarvi offesa il Conte? Quando, veniste ad accomodarvi in casa sua , io penso che voi gli eravate sconosciuto del tutto. --- Ma io conoscevo lui. Se mi avesse oltraggiato, se ferito, io avrei saputo perdonargli. Certo, gran peccatore sono.; ma pure una volta ebbi cuore di cristiano. Egli mi ha ucciso l' anima, e mi ha lasciato la vita: ora io sono morto a tutto, tranne ad una cosa sola, e questa io vi ho detto. Sentite, veh! se io conosceva Francesco Cènci prima di entrare in casa sua; ciò non varrà a dimostrarvelo più iniquo, perchè in lui delitto più, delitto meno non conta; ma tratterrà forse su le vostre labbra le imprecazioni contro il suo Uccisore. Io poco so di lettere; vi racconto così come mi porge il cuore, e voi potete credere a tutto come se fosse evangelo. Nacqui in Tagliacozzo ; mio padre morì quando io era fanciullo, e mi lasciò selve ed armenti: mia madre cadde inferma, sicchè poco potè guardarmi. Crebbi; presto mi si misero attorno tristi compagni; mi avviluppai per ogni maniera di vizii come dentro un mantello; in breve, tra per danari rubatimi al giuoco, tra per le ingorde usure io venni al verde di ogni mia sostanza: con l'ultimo bicchiere di vino bevuto in casa mia gli amici bevvero l'oblio di nn; sparirono col fumo dell' ultima vivanda; ma allo sparire di costoro comparvero altre genti, e furono i creditori ; mi spogliarono di tutto, mi cacciarono di casa... spietati! di pieno giorno ebbi a caricarmi la mia povera madre sopra le spalle per trasportarla all' ospedale ; i fanciulli maligni mi beffarono per la via; qualcheduno tirò sassi contro di me,.e la inferma... Iniqua

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