Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAPITOIA0 XV. L' AMMAZZATA DI VITTANA. « Vendetta ampia ed intera, che, simile al fuoco, distrugga tutto come in quel giorno in cui il mare morto agghiacciò le ceneri di due città ». BYRON, Marino Faliero. Sarebbe pure stata pietà accogliere cotesta anima dolente, la quale, dopo il breve pellegrinaggio di » sedici anni sopra la terra, non trovava altro asilo fuorchè nella ombra della morte! A Dio piacque altrimenti. Il volume delle chiome copiosissime ammonendo il colpo, impedì che riuscisse mortale. Quante ore nel miserrimo stato ella durasse, male sapremmo dire: quando risensò si pose a stento a sedere là • dove era caduta appoggiando • le spalle al muro, immemore del luogo e del come vi fosse stata condotta. Con le mani si comprimeva dolcemente il capo e la bocca che le dolevano forte, e non sapeva il perchè. Ode profferire il suo nome; tende ansiosa le orecchie, e la chiamata si rinnuova: allora ricordò il racconto di Virgilio, quando gli parve che lo chiamasse sua madre; e la voce, che adesso ascoltava, aveva in se un suono misto di quella del fratello, e della materna. Tenne che per intercessione loro la misericordia divina l' avesse fatta salva dalla eterna dannazione, e consolata in questa idea si levò in piedi esultante ; e, battendo palma a palma, con sentimento ineffabile di gioia esclamò: — Gran mercè, Madre mia; gi‘an niercè, Virgilio, amor mio: comparitemi davanti, vial.., che io vi veggal... Apritemi le

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