Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

242 BEATRICE CÈNCI — E tu faresti bene. -Apri quell' uscio, là... a destra... il terzo... cotesto... va bene. - Marzio lo aperse, ' e il Conte vi cacciò dentro Beatrice con una impetuosissima spinta. — Va' maledetta,, tu proverai adesso di che sappia il pane della: penitenza, e l' acqua del dolore. Beatrice spinta dall' urto precipitò sul pavimento nè tanto potè la misera aiutarsi con le braccia, che non desse con la bocca sopra un sasso sporgente, facendosi nuova ferita su le labbra: vinta dallo spasimo, svenne. Quando l' anima della desolata tornò agli uffici consueti della vita si alzò da terra; si trovò sola, in mezzo alle tenebre; onde sostenendo il corpo alla parete, meditò: — Fatale! fatale! Dio mi ha abbandonata. Vivente alcuno non ardisce, o può aitarmi; - alcuno. Il destino mi rovina addossò come. la volta di San Pietro. Oh! troppo vento adunato per rompere ,una canna; e . poichè tuoi sono, 'o Signore, i tesori della tempesta, non mi condannerai' se" al suo impeto io mi sono prostrata. - Guido... ahimè! anch' egli adesso sarà morto di certo.., adesso ragionerà di me cOn Virgilio.., ed entrambi mi aspettano. Deh! Giido, non m'incolpare della tua morte... ora, che senza vergogna io posso parlarti, - io ti chiarirò quanto immenso, quanto infinito fosse l'amore mio per te. Ma perchè , Dio ti perdoni ; Guido, hai voluto unire il tuo destino al mio? Non ti aveva detto. che i miei giorni scorrevano ,come ,acque di desolazione, le quali ovunque si, spandano portano la morte? Non te lo aveva detto?... puoi negarlo? Oh! perchè io sono viva?,E non pòsso morire? Dicono che noi non ci possiamo distruggere! No? L' ànima deve sentire,- soffrire, e non volere. Le generazioni umane 'hanno da essere onde, spinte dalla Mano "del destino a cuoprire . e a scuoprire le rive del mondo senza volerlo, senza nè anche saperlo. Ed io sopporterei queste _sorti, se non. mi conoscessi seme di sventura nato a crescere in messe: di pianto a tutti coloro che mi amano Ecco, i miei anni si dilatano come i rami delP albero maligno, che uccide lo sciagurato il , quale si riposa alla sua ombra (4). È carità sradicarmi pianta ma-

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