Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

292 BEATRICE CÈNCL Olimpio, tu • hai sofferto nel capo; povero uomo! vaneggi. — Per Dio! io non isvagello, don Francesco; dico la v e - rità. Aveva compita la impresa' del falegname, ma con una apostilla che non ci avevamo messa io nè voi; fu il diavolo in persona che fece bruciare quel disgraziato falegname. — Certo il diavolo, che mise di fuori alla porta una spranga inchiodata per, traverso. - Cotesto feci io; ma vi giuro da bandito di onore, che non altro volli, che impedirlo di saltare, subito fuori di casa, e destare tutto il vicinato per aiutarlo a spegnere le fiamme: io non credeva che i vostri fuochi lavorati ardessero così terribili; nè poteva supporre che il maestro perdesse il cervello, da aggirarsi per tutta la casa in fiamme prima di affacciarsi alla finestra. insomma, io non credei,. oh! non tcredei, che avesse ad uscirne tanto dolore. Don Francesco, avete sen- tito il fatto 'di 'donna -Luisa vostra signora nuora? Quanto ci corre tra noi e lei! Vero sangue latino! — Anche questo conosco. Certo ella è valorosa femmina... ho io detto valorosa? Si, e non mi disdico; ogni creatura ha le sue Virtù ; e se io non fossi Francesco Cènci, non vorrei essere altri che Luisa Cènci: in casa mia- le donne superano i maschi di assai, Se i miei • figliuoli avessero assomigliato a Olimpia, a Beatrice, o a Luisa; se il secolo paludoso avesse dato luogo ad 'acquistare fama con qualche onesto studio, con qualche atte 'n di mano o d'ingegno... forse allora... chi sa?... mi avrebbe preso vaghezza di altra strada;.... ma adesso... non ci pensiamo più... A me parve, che mi si franasse il cuore; sentii cascarmi giù . ogni tristezza, e piansi, piansi come, un fanciullo. Per la prima volta, pensai a mia madre, quando i, nascondeva. dietit la gonnella, e prendeva per se le busse che volea darmi mio padre; - pensai alla mia povera Clelia, quando mi aspettava alla fontana; - pensai oste Cli...Zagarolo, che ha il vino tanto fresco nella estate; - alla corda di mastro Alessandro,' tanto innamorata del mio. collo... - e veruno di questi cari ricordi m' intenerì tanto, quanto la fam• o, sa donna Luisa Caldi ,Deli-

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