Francesco Domenico Guerrazzi - Beatrice Cenci

CAP. U1. - DELL() ASINO 213 remmo restaurare ambedue i Crocifissi - quello di chiesa, e I' altro di canonica. Parve che la proposta garbasse a Verdiana , perchè soggiunse senza obiezione: — E lasceremo stare la coperta di cataluffo sul letto, e compreremo le pianete di bel damasco nuovo. — E le camicie non trasformeremo più in camici. — E i tegoli della canonica rimarranno alla canonica, e quelli della chiesa alla chiesa. — È giusta; a Cesare quello eh' è di Cesare, a Dio quello ch'è di Dio. — Ma ieri non aveva ad essere così... — Non ci pensiamo più, via. Il Signore ha perdonato, e voi volete conservare amarezza? Verdiana, sareste meno misericordiosa del Signore? — Me ne guardi Maria Santissima! Voi avrete due tonache nuove; una per la state di cammellotto , e l' altra pel verno di panno; e ancora due para di calzoni, perchè ieri... mi parve veh! di vedere quelli che portate. ridotti in pessimo arnese... — E voi due gonnelle; una di starne, e l' altra di lana. — E le stoviglie? — E gli asciugamani? — Le stoviglie sono proprio necessarie — perchè, ora che ve lo posso dire senza affliggerfi, avete a sapere, che da un pezzo in qua voi mangiate sempre nel medesimo piatto; e quando andavo in cucina io lo lavava presto presto, e ve lo riponeva su la tavola per modo, che non ve ne poteste avvedere. — E con gli asciugamani lasceremo stare in riposo il gatto. — O Signore, come siamo poveri! Io non me n'era mai accorta come adesso, che, avendo danaro da spendere, penso a provvedere le cose che mancano. — Così è; il danaro fa come il sole; sempre la miseria, e la rallegra. — Ma a noi abbiamo pensato anche troppo. - Giannicchio avrò di una stoffa sola la prima vesta, che abbia portata nel mondo.

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